Il decreto cultura è legge: via libera a piano per Pompei e ai fondi alla lirica
La Camera dei deputati ha dato il via libera definitivo al decreto Cultura, licenziato dal Senato nelle scorse settimane. Sono stati 323 i sì, con 17 voti contrari (quelli della Lega Nord), mentre i deputati del Movimento 5 Stelle hanno scelto di astenersi. Soddisfatto il ministro Bray, che ha commentato: "Sono molto orgoglioso per l'approvazione, a larga maggioranza, del dl Cultura alla Camera. È un provvedimento che punta su cultura e turismo riconoscendo in esse due leve principali per far crescere il Paese. Un segnale che lascia ben sperare".
Ricordiamo che il decreto era strutturato in 3 punti: la tutela, il restauro e la valorizzazione dei beni culturali italiani; rilancio del cinema, delle attività musicali e dello spettacolo dal vivo; il reperimento e la distribuzione delle risorse a favore dei beni e delle attività culturali. Tra le misure approvate, le disposizioni sul sito archeologico di Pompei, "la selezione di 500 laureati under 35 nelle Regioni Puglia, Campania, Calabria e Sicilia per un tirocinio di 12 mesi per portare a compimento un programma sperimentale per la digitalizzazione ed inventariazione dei beni culturali", l'estensione del tax credit al settore musicale (e la sua stabilizzazione per il cinema), "lo stanziamento di 1,3 milioni di euro per le fondazioni culturali finanziate dal Ministero; l'autorizzazione di spesa di 2 milioni di euro per il restauro del Mausoleo di Augusto e di 5 milioni di euro per le attività del Museo di arte contemporanea MAXXI; semplificazione delle donazioni fino a 500 euro in favore della Cultura"; infine 75 milioni di euro per i piani di risanamento della situazione debitoria delle fondazioni lirico sinfoniche.
