Il decreto Bollette è legge, via libera del Senato: tutte le novità e i bonus approvati

Il Senato ha votato la conversione in legge del nuovo decreto Bollette. Con 99 voti a favore, 62 contrari e un astenuto, il dl è diventato legge. Il testo contiene diverse misure, dal bonus elettrodomestici da 200 euro (già inserito in legge di bilancio), alla proroga delle tutele per i consumatori vulnerabili, oltre alle specifiche su fringe benefit e auto aziendali. Critiche le opposizioni, che hanno condannato soprattutto il fatto che gli interventi siano molto limitati: "Annunci tanti e nessuna risposta, come al solito con il governo", ha detto la senatrice M5s Gabriella di Girolamo. "Un decreto legge spot, dal sapore elettorale, arrivato in ritardo", per Nicola Irto del Pd.
Via libera al bonus elettrodomestici fino a 200 euro: chi può ottenerlo
Il bonus elettrodomestici fino a 200 euro si potrà ottenere non con un click day, come si era pensato inizialmente, ma direttamente con uno sconto in fattura. La misura era stata inserita nella legge di bilancio di fine 2024, ma fino a oggi non era stato possibile metterla in pratica perché mancavano le indicazioni concrete per farlo.
Il decreto Bollette stabilisce che il bonus si potrà ottenere per gli elettrodomestici di tutte le classi energetiche, e solamente per quelli fabbricati nel'Unione europea. Sarà sempre necessario rottamare il vecchio elettrodomestico per avere lo sconto. Il bonus vale il 30% del costo del prodotto, fino a un tetto di 100 euro. Il limite sale a 200 euro per chi ha un Isee sotto i 25mila euro. Con le nuove modalità varate oggi, lo sconto ci sarà direttamente in negozio. Toccherà poi ai commercianti ottenere il ‘rimborso' della differenza dallo Stato, con una procedura effettuata da PagoPa.
A chi spetta il bonus bollette da 200 euro: i requisiti
La misura principale del provvedimento per quanto riguarda le bollette è un bonus da 200 euro sulle fatture dell'energia. Potranno ottenerlo tutti coloro che hanno l'Isee entro i 25mila euro. E per chi si trova sotto la soglia di 9.530 euro (o 20mila euro se hanno figli a carico), i soldi si sommeranno a quelli del bonus sociale bollette. In questo modo, l'aiuto complessivo potrebbe superare in alcuni casi i 400 euro.
Per chi vuole ricevere il bonus bollette sarà necessario avere un Isee valido. Fatto questo, sarà compito dell'Inps stilare un elenco dei beneficiari, comunicarlo al Sistema informativo integrato (Sii), che da giugno 2025 informerà gli operatori dell'energia, che nell'arco di tre mesi dovranno erogare lo sconto. Chi riceve il bonus sociale, invece, già da aprile ha iniziato a ricevere il bonus aggiuntivo.
Tutele graduali per i cittadini vulnerabili
I clienti vulnerabili potranno restare in una forma di mercato tutelato dell'energia anche dopo il 31 marzo 2027, quando avrebbero dovuto passare al mercato libero. Rientrano in questo gruppo gli anziani oltre i 75 anni, le persone con disabilità, chi deve usare apparecchiature mediche che consumano molta energia, i residenti nelle isole minori non interconnesse e chi abita in strutture emergenziali in seguito a catastrofi naturali.
In più, sempre per i cittadini vulnerabili, ci sarà una tutela aggiuntiva. Per chi ha debiti condominiali che non superano i 5mila euro non sarà permesso il pignoramento degli immobili né il blocco delle esecuzioni immobiliari.
Auto aziendali e fringe benefit
Un altro provvedimento inserito nell'ultima legge di bilancio che però ha creato parecchia confusione è quello che riguarda le auto aziendali. In particolare quelle concesse in uso promiscuo come fringe benefit ai dipendenti. La manovra aveva previsto che la tassazione su queste auto cambiasse, sostanzialmente aumentando per quelle alimentate a benzina e gasolio e scendendo per quelle ibride o elettriche. Ma l'aumento avrebbe colpito anche chi aveva già ordinato le auto in questione nel 2024, prima che si sapesse della riforma.
Il decreto è intervenuto per sistemare le cose. Tutte le auto ordinate entro il 31 dicembre 2024 sono escluse dal nuovo regime di tassazione, purché vengano concesse in uso ai dipendenti entro il 30 giugno 2025. Superati questi limiti, invece, si applicheranno le nuove imposte.