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Il ddl Sicurezza torna alla Camera perché mancano i fondi: a che punto è e le prossime tappe

Il ddl Sicurezza andrà in Aula al Senato, ma dovrà essere modificato e poi tornare alla Camera per l’ultimo via libera. Si allungano i tempi della misura, contestata duramente dalle opposizioni e non solo: il motivo è che nel testo c’erano le coperture solo fino alla fine del 2024. Ecco quali sono i prossimi passi.
A cura di Luca Pons
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Passo indietro per il ddl Sicurezza, la controversa misura su cui il governo Meloni e la destra lavorano da tempo, che introduce oltre venti nuovi reati e aumenti di pena, aumenta le tutele per le forze di polizia e i servizi e diminuisce quelle per chi protesta o disturba in qualche modo l'ordine pubblico, oltre a sanzionare la cannabis light. Il ddl è prossimo ad arrivare in Aula al Senato, ma dopo dovrà tornare alla Camera perché c'è un problema tecnico: il testo, scritto lo scorso anno, prevedeva solo le coperture fino a fine 2024. E, come sempre, se un ddl viene modificato in una Camera poi deve tornare all'altra per l'approvazione finale.

Esultanza nell'opposizione, anche se per il momento non è chiaro di quanto slitterà l'approvazione con questo rinvio, e se arriveranno altre modifiche. Il ministro Ciriani aveva già anticipato che ci sarebbe potuto essere "qualche piccolo ritocco", che però "non mette in discussione l'impianto" del ddl.

Perché il ddl Sicurezza dovrà tornare alla Camera

Lo ‘stop' è arrivato dalla commissione Bilancio del Senato, che era chiamata a dare un parere. Questo non è stato negativo, ma ha sottolineato che c'erano delle mancanze nelle coperture, cioè nei soldi con cui si devono finanziare le misure previste dal disegno di legge.

Dato che il testo del ddl era stato presentato lo scorso anno, la Camera lo ha approvato a settembre ed è arrivato in commissione al Senato a ottobre, le coperture erano previste solo fino alla fine del 2024, e nei passaggi successivi non ci sono stati aggiornamenti. La Ragioneria di Stato, dunque, ha chiesto di modificare i sei articoli che contengono le coperture. Sono articoli della legge in cui si spiega, per le specifiche misure, quanti soldi servono e soprattutto dove andarli a prendere.

Cosa succede adesso al ddl Sicurezza: tutti i passaggi

Oggi i relatori del ddl Sicurezza riceveranno il mandato da parte delle commissioni Giustizia e Affari costituzionali, che ci stanno lavorando. Il testo, così, approderà in Aula a inizio aprile.

Tuttavia, il problema delle coperture fa sì che la legge non potrà essere approvata così com'è. Serviranno nuove modifiche, quelle richieste appunto dalla Ragioneria dello Stato. E questo significa che il testo si aprirà a nuovi emendamenti e nuovi dibattiti, che permetteranno all'opposizione di rallentare i lavori e cercare di portare a casa altre modifiche.

Dopodiché, quando arriverà il voto favorevole dell'Aula del Senato, il ddl Sicurezza non diventerà legge. Dovrà invece tornare un'altra volta alla Camera, in terza lettura. Qui è probabile che il governo cercherà di stringere i tempi, ma ancora una volta la minoranza dovrebbe avere l'occasione di provare a cambiare la norma.

Avs e Pd esultano

"Grazie all'ostruzionismo di Alleanza Verdi-Sinistra e delle altre forze di opposizione il disegno di legge sicurezza tornerà alla Camera", ha detto Peppe De Cristofaro, senatore di Avs e presidente del gruppo Misto a Palazzo Madama. "Erano talmente convinti di approvare questa legge liberticida entro il 2024 che non avevano previsto il finanziamento per gli anni successivi, ma non hanno fatto i conti con il Parlamento".

La battaglia in commissione "ha fatto scavallare l'approvazione entro il 2024 e quindi il ddl va modificato in Aula, e poi rimandato alla Camera per essere approvato definitivamente. Avs continuerà l'opposizione anche in Aula presentando centinaia di emendamenti", ha concluso De Cristofaro.

Andrea Giorgis, capogruppo dem in commissione Affari costituzionali, ha rivendicato "la determinazione del Pd e delle altre forze di opposizione che hanno messo in luce le contraddizioni e i limiti del testo il Ddl Sicurezza". Il testo ora "sarà modificato e nella discussione riproporremo i nostri emendamenti che cercheranno di rispondere alle preoccupazioni del Presidente Mattarella per migliorare un testo propagandistico e sbagliato".

Come può cambiare il testo con le pressioni del Quirinale

La speranza delle opposizioni è proprio questa. Dovendo aprire il ddl a nuove modifiche, non solo lo scontro parlamentare potrebbe allungare i tempi, ma potrebbe spuntare la possibilità di fare altri cambiamenti al testo.

Come detto, il ministro per i Rapporti con il Parlamento Luca Ciriani ha non ha escluso oggi del tutto questa possibilità, e parlando ad Agorà su Rai 3 ha citato "piccoli ritocchi", interventi "chirurgici". Non è chiaro se si riferisse solo agli aggiornamenti sulle coperture, che in quel momento non erano ancora emersi, o ad altro.

È noto che c'è un'attenzione particolare del Quirinale su questo provvedimento, e soprattutto su alcune norme ritenute particolarmente critiche e potenzialmente incostituzionali. Ad esempio, l'obbligo di mettere in carcere le donne che vengono condannate quando sono incinte o hanno un figlio di meno di un anno (oggi il giudice ha la possibilità di evitarlo). O ancora il divieto di vendere sim telefoniche a persone migranti che non hanno una copia del permesso di soggiorno valido.

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