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Il ddl contro la violenza di genere è legge, il Senato approva all’unanimità: cosa cambia adesso

Il ddl contro la violenza sulle donne è legge. Entrano in vigore misure più stringenti in ambito penale e processuale, che potenziano il Codice rosso del 2019, e non solo. Il Senato ha votato all’unanimità, e dopo il voto si è lanciato in un lungo applauso.
A cura di Luca Pons
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Il nuovo ddl contro la violenza di genere, a prima firma della ministra Eugenia Roccella, è legge. Il Senato ha dato il via libera definitivo votando all'unanimità: 157 favorevoli, nessun contrario e nessun astenuto. La Camera aveva già approvato il 26 ottobre. Dopo il voto a Palazzo Madama, tutta l'Aula ha applaudito a lungo.

Negli scorsi giorni, l'approvazione del testo è stata accelerata in risposta al caso di Giulia Becchettin, 105esima vittima di femminicidio in Italia quest'anno. La legge è stata scritta dai ministri Roccella (Famiglia), Nordio (Giustizia) e Piantedosi (Interno). All'interno ci sono diciannove articoli, con varie misure che intervengono anche per rafforzare il cosiddetto Codice rosso, introdotto nel 2019. Si tratta di provvedimenti soprattutto in ambito penale e processuale: potenziamento delle misure di prevenzione, più rapidità nella fase cautelare delle indagini, arresto in "flagranza differita" entro 48 se ci sono prove video-fotografiche o messaggi che dimostrano la violenza, ammonimento del questore in caso di reati spia, il divieto di avvicinarsi entro 500 metri ai luoghi frequentati dalla donna.

Nel corso del dibattito in Senato, le forze politiche hanno cercato di limitare le polemiche e di arrivare a soluzioni condivise. Tra varie manovre parlamentari (con il ritiro di alcuni testi e la presentazione di altri) sono stati anche approvati due ordini del giorno delle opposizioni: il primo chiedeva di mettere più risorse sulla formazione del personale che si occupa di casi di violenza sulle donne (da quello sanitario alle forze di polizia, fino alla magistratura), il secondo di discutere presto in Parlamento, da gennaio, i disegni di legge che intervengono sulla prevenzione e sul contrasto della violenza.

Il centrodestra invece ha promosso un ordine del giorno, su cui le opposizioni si sono astenute (tranne Azione e Italia viva che hanno votato a favore), per chiedere al governo di "valutare l'opportunità di inserire nei programmi scolastici, con il pieno coinvolgimento dei genitori, a partire dalla scuola secondaria di primo grado, l'educazione al rispetto, anche attraverso una formazione emotivo sentimentale, che renda gli individui più consapevoli delle proprie emozioni e delle proprie azioni al fine di creare le condizioni per rapporti umani sentimentali e familiari più sani ed equilibrati". Proprio oggi, in conferenza stampa, il ministro dell'Istruzione Valditara ha presentato il progetto per le scuole Educare alle relazioni.

"È un passo in avanti concreto nella battaglia e nel contrasto alle violenze di genere", ha detto la senatrice di Fratelli d'Italia e sottosegretaria alla Difesa con delega alla parità di genere, Isabella Rauti. "Le leggi da sole non bastano, se non sono accompagnate da una rivoluzione culturale e di costume e da un processo educativo". Il fenomeno dei femminicidi, ha detto Rauti, è "la punta dell'iceberg di un sommerso che attraversa il mondo, le geografie, le religioni ed i contesti sociali".

Il capogruppo del Pd in Senato, Francesco Boccia, ha commentato: "È importante che il Senato approvi all'unanimità questo ddl. Certo il testo approvato non ci soddisfa pienamente ma il voto favorevole ai nostri due odg non era scontato, ed è evidentemente il frutto di una interlocuzione positiva su questo tema tra il governo e il Pd".

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