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Il datore di lavoro potrà chiedere in anticipo di controllare il Green Pass al dipendente

“In caso di richiesta da parte del datore di lavoro, derivante da specifiche esigenze organizzative volte a garantire l’efficace programmazione del lavoro, i lavoratori sono tenuti a rendere le comunicazioni” sul possesso della Certificazione Covid “con un preavviso necessario a soddisfare le predette esigenze organizzative”: è quanto si legge nella bozza del nuovo decreto sulle riaperture approvata oggi dal Consiglio dei ministri.
A cura di Annalisa Girardi
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I datori di lavoro potranno chiedere in anticipo di verificare il Green Pass ai dipendenti. È quanto stabilisce la bozza del nuovo decreto sulle riaperture approvata oggi dal Consiglio dei ministri. "In caso di richiesta da parte del datore di lavoro, derivante da specifiche esigenze organizzative volte a garantire l'efficace programmazione del lavoro, i lavoratori sono tenuti a rendere le comunicazioni" sul possesso della Certificazione Covid "con un preavviso necessario a soddisfare le predette esigenze organizzative", si legge.

In altre parole per esigenze di organizzazione, come ad esempio la programmazione dei turni di lavoro dei dipendenti, l'azienda potrà chiedere il Green Pass in anticipo. Si tratta dell'articolo 3 della bozza, intitolato "Disposizioni urgenti in materia di verifica del possesso delle certificazioni verdi COVID-19 nei settori pubblico e privato".

Dal prossimo 15 ottobre il Green Pass diventerà obbligatorio su tutti i luoghi di lavoro. Questo significa che anche tutti i lavoratori pubblici dovranno esibire la Certificazione Covid. Il ministro per la Pubblica amministrazione, Renato Brunetta, e quello della Salute, Roberto Speranza, hanno messo a punto le nuove linee guida che saranno inviate alle oltre 32 mila amministrazioni pubbliche italiane perché venga controllata in modo omogeneo la Certificaizione Covid. Le nuove linee guida "Funzione pubblica-Salute sui meccanismi di controllo del Green Pass", non consentono inoltre deroghe dall'obbligo, da cui "sono esclusi soltanto gli esenti dalla campagna vaccinale", che dovranno comunque esibire il certificato del medico. Inoltre, si sottolinea, ai lavoratori senza Green Pass non saranno automaticamente adibiti allo smart working in sostituzione del lavoro in presenza.

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