Le primarie del centrosinistra, quelle del centrodestra, le elezioni regionali in Lombardia, Molise e Lazio, le elezioni politiche: quattro appuntamenti fondamentali per i cittadini italiani. Momenti che possono (dovrebbero, in realtà) cambiare il futuro a breve termine del nostro Paese. Ma soprattutto, appuntamenti che arrivano dopo mesi per certi versi drammatici. Per la politica, travolta dagli scandali e dall'indignazione popolare, "costretta a subire inerme la mortificazione del ruolo del Parlamento" e solo parzialmente in grado di "ripensare se stessa ed il rapporto con i cittadini". Ma soprattutto per gli italiani, scaraventati nel vortice della crisi economica e sempre più sfiduciati, quasi rassegnati. Insomma, il clima nel quale ci apprestiamo a votare non è quello dei giorni migliori, ma quello del crepuscolo e dell'assenza di prospettive, della coscienza della crisi e della paura del futuro, della rassegnazione mista ad indifferenza e rabbia nei confronti di chi non riesce a dare risposte efficaci a problemi reali.
Un clima che stiamo provando a raccontare a 360 gradi, cercando di dar conto delle spinte contrapposte, del bisogno di certezze, della spasmodica attesa del "cambiamento", delle tante aspirazioni deluse degli italiani. Insomma, informare prima di tutto. Evitando la propaganda e la retorica qualunquista. Tenendo alta l'attenzione sulla vita quotidiana di milioni di cittadini. E perché no, fornendo spunti di discussione, opinioni, testimonianze dirette. In poche parole, raccontando la realtà senza filtri, senza pregiudizi e senza bavaglio, senza tare originarie o servilismi di alcun tipo. In maniera libera ed indipendente.
Ed è per questo che crediamo sia un nostro "dovere" non schierarci né alle primarie del centrosinistra, né a quelle del centrodestra, né alle prossime consultazioni elettorali. Intendiamoci, l'endorsement di un gruppo editoriale verso un candidato o una fazione politica è pratica legittima e rispettabilissima (certo, magari sarebbe meglio se slegata dal conflitto di interessi, una vera e propria piaga dell'informazione italiana). Ma non ci interessa, non è così che immaginiamo il rapporto con i nostri lettori, che è e resterà la ragione ultima del nostro modo di informare. Crediamo sia nostro dovere fornire tutti gli elementi affinché ognuno di voi possa farsi la propria opinione, valutare, discutere, confrontarsi e infine decidere e votare. Anche i commenti, le analisi, le opinioni che quotidianamente proponiamo vanno in questa direzione: quella del confronto e della discussione, non della "determinazione unilaterale" che non ammette repliche né contestazioni.
Quanto fatto in queste settimane rispecchia in pieno la nostra volontà di "informare senza imporre", di ampliare gli spazi di partecipazione dei lettori, di moltiplicare le voci. Su Gaza come sulla questione delle primarie del centrosinistra. Abbiamo ospitato opinioni e pareri discordanti, analizzato le insidie della consultazione e proposto la nostra opinione su alcuni aspetti che non ci convincevano: regole, procedure di iscrizione, finanziamento della campagna elettorale. Abbiamo dato voce ai sostenitori dei diversi candidati, siamo stati alla Leopolda, abbiamo seguito i comizi di Vendola e Bersani ed i talk show che hanno visto protagonisti i 5 candidati. Abbiamo avuto modo di intervistare Renzi, Puppato e Vendola. Ci sarebbe piaciuto avere anche l'opinione da Bersani, ma il segretario non ha trovato dieci minuti di tempo per rispondere alle nostre domande. Peccato.
Insomma, abbiamo cercato di dare ai nostri lettori tutti gli strumenti per elaborare un giudizio personale, nel rispetto delle scelte e delle opinioni, di qualunque tipo. Il che, lo ripetiamo, non vuol dire rinunciare ad esprimere la propria visione del mondo, semplicemente immaginare in maniera dinamica il rapporto con i lettori, praticando un confronto continuo che ci consenta di recepire stimoli, suggestioni, idee e di migliorare quotidianamente. Mantenendo con orgoglio la nostra indipendenza. E continuando a raccontare le storie per un nuovo mondo. Le storie di Fanpage e quelle di tutti voi.