Al quartier generale del Popolo della Libertà sono sicuri: tra domani e mercoledì Silvio Berlusconi lascerà l'esilio dorato di Arcore e scenderà a Roma, in concomitanza con il voto della Giunta per le Elezioni sulla sua decadenza da senatore, previsto per la tarda serata di mercoledì. E sarà a Roma che Berlusconi terrà i vertici decisivi sul da farsi, in previsione di una decisione della Giunta che ormai appare scontata. Del resto, le scadenze parlano chiaro e non consentono ulteriori temporeggiamenti: mercoledì il voto della Giunta con la scontata calendarizzazione del voto in Aula, il 15 ottobre la decisione ultima sulla possibilità di chiedere l'affidamento in prova ai servizi sociali (in luogo dell'arresto ai domiciliari) e la chiusura della finestra elettorale di novembre, il 19 ottobre la decisione della Corte d'Appello di Milano sull'interdizione dai pubblici uffici.
Ecco perché Berlusconi ha fretta di serrare le fila ed individuare la "strategia definitiva" intorno alla quale incardinare le sue prossime mosse. Sostanzialmente le ipotesi sul campo si riducono ad un paio, con ridottissimi margini di manovra. Il Cavaliere potrebbe scegliere di abdicare in maniera definitiva, dimettendosi da senatore, chiedendo l'affidamento in prova ai servizi sociali e continuando a sostenere il Governo Letta (un passo successivo potrebbe essere la richiesta di grazia a Napolitano); oppure potrebbe decidere di arrivare allo scontro frontale, mettendo il Pd di fronte ad un bivio definitivo: o un salvacondotto per lui (a precise garanzie), oppure addio al Governo Letta. Su questa ultima prospettiva abbiamo ragionato a lungo nei giorni scorsi e sostanzialmente le incognite sono sempre le stesse: la determinazione di Napolitano, la (presunta) compattezza del gruppo al Senato di Pdl e M5S, l'impossibilità di presentarsi alle elezioni e la rinuncia ad ogni residuo scudo parlamentare.
C'è ancora chi spera in una soluzione di compromesso, in realtà. Per questo, come riporta il Giornale, Berlusconi potrebbe essere tentato di attendere fino all'ultimo minuto gli sviluppi del voto nell'Aula del Senato: "In aula con il voto segreto è improbabile ma comunque possibile che si apra qualche spiraglio e la sensazione è che Berlusconi aspetterà fino all'ultimo giorno utile per capire che margini di manovra ci sono. Bisognerà attendere fino ai primi di ottobre, quando dovrebbe pronunciarsi l'aula di Palazzo Madama".
Intanto tornano a filtrare indiscrezioni sul "video della rottura", il videomessaggio che Berlusconi avrebbe girato sotto la regia di Giuliano Ferrara e che dovrebbe essere diffuso entro le prossime 48 ore. Per ora si parla di un "messaggio di forte impatto", che dovrebbe anche servire al lancio di Forza Italia, inizialmente previsto per i primi giorni di settembre, ma che potrebbe anche rappresentare l'atto finale del Governo delle larghe intese.