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Il Consiglio supremo di difesa ribadisce che l’Italia rispetterà gli obiettivi Nato sulle spese militari

Durante il Consiglio supremo di difesa, riunito al Quirinale, è stata confermata l’esigenza di finanziare in maniera adeguata e in linea con i requisiti Nato lo “strumento militare”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Dal Consiglio supremo di difesa di oggi, riunitosi al Palazzo del Quirinale, arriva un messaggio chiaro: l'Italia rispetterà gli impegni presi con la Nato sulle spese militari. Dopo il vertice di Vilnius tra i leader dell'Alleanza Atlantica, la presidente del Consiglio ha raggiunto il capo dello Stato al Colle, insieme ai ministri Tajani, Giorgetti, Crosetto, Urso e al sottosegretario Mantovano. Era presente anche il Capo di Stato maggiore della difesa, Giuseppe Cavo Dragone. La presidente Meloni ha illustrato quanto discusso a Vilnius, aggiornando il Quirinale sulla situazione in Ucraina dopo l'invasione russa.

Durante il Consiglio supremo di difesa è stata ribadita la ferma condanna all'aggressione di Putin ed è stato sottolineato "il rispetto della libertà, della sovranità democratica, dell’integrità territoriale e dell’indipendenza degli Stati", che "sono valori fondanti dell’Unione europea e condizioni essenziali per l’ordine internazionale e la convivenza pacifica dei popoli". Allo stesso tempo è stata evidenziata l'importanza di "richiedere la massima attenzione verso le iniziative tendenti a individuare sentieri di dialogo tra le parti che permettano di giungere a una pace giusta e duratura, in conformità al diritto internazionale".

I capi di Stato e di governo e i ministri hanno passato in rassegna le altre aree di crisi, soprattutto sulla questione africana, che ha come conseguenza i flussi migratori del Mediterraneo centrale: "In questo quadro, sono state sottolineate le ragioni che inducono l’Italia ad assumere una forte iniziativa per richiamare l’attenzione piena dell’Unione europea e della Nato sull’Africa – si legge nella nota del Colle – Senza il consolidamento politico, sociale ed economico di quel continente non è infatti possibile garantire la sicurezza dei Paesi membri dell’Unione europea, che a loro volta sono parte fondamentale dell’Alleanza atlantica".

Infine si è parlato dello "strumento militare" e della sua prontezza e capacità di difendere la Repubblica: "Il ministro della Difesa ha illustrato i principi che guideranno la futura riorganizzazione della struttura del dicastero e l’esigenza di assicurare allo strumento militare, anche con finanziamenti adeguati, in linea con i requisiti definiti dall’Alleanza Atlantica, in un’ottica interforze e attenta al personale militare e civile, la capacità di operare su tutti i domini, compresi i nuovi ambiti, quali lo spazio esterno, quello cognitivo e quello subacqueo".

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