Il Consiglio europeo sta discutendo se costruire muri anti-migranti ai confini Ue
Costruire muri e recinzioni lungo i confini dell'Unione europea per impedire ai migranti di entrare e finanziarli con il bilancio comunitario. Si tratta di una proposta che stanno discutendo, tra le polemiche, i leader europei al Consiglio Ue straordinario che si sta svolgendo a Bruxelles. Se fino a qualche anno fa le palizzate di filo spinato erette dall'Ungheria per bloccare la rotta balcanica suscitavano critiche e accuse, ora i capi di Stato e di governo europei stanno prendendo seriamente in considerazione l'idea di fortificare le frontiere esterne. Un'idea messa nero su bianco nella bozza dell'ordine del giorno alla vigilia del Consiglio europeo dagli ambasciatori degli Stati membri.
"Non stiamo parlando letteralmente di recinzioni, stiamo parlando di proteggere i confini comuni europei", ha commentato Ulf Kristersson, il primo ministro della Svezia, che detiene la presidenza di turno dell'Ue. "Credo che stiamo usando le parole ‘sorveglianza delle infrastrutture', tutti questi dettagli comunque saranno discussi durante l'incontro", ha aggiunto commentando l'idea di costruire una recinzione tra la Bulgaria e la Turchia.
Giorgia Meloni, da parte sua, si è detta a favore: "L'Europa deve controllare i suoi confini esterni e sono favorevole a tutto ciò che aiuti a controllare la migrazione illegale e aiutare quella legale e si tratta di diversi strumenti di cui abbiamo bisogno, in base ai diversi confini che abbiamo", ha commentato la presidente del Consiglio. "Quindi, come Italia ad esempio, io chiedo di occuparci del confine meridionale, quello marittimo, che ha bisogno di risposte specifiche e siamo d'accordo sul fatto che l'Europa deve gestire la migrazione. E non l'ha fatto negli anni passati come avrebbe dovuto. Quindi sosterrò le richieste degli altri Paesi e spero che loro sosterranno le mie", ha aggiunto arrivando al vertice.
Anche altri Paesi come Grecia ed Austria si sono detti favorevoli. "Siamo assolutamente a favore dell'utilizzo di fondi europei per il finanziamento di recinzioni al confine. Mi sembra davvero illogico che l'Ue finanzi tecnologia, droni, equipaggi ma rifiuti di stanziare fondi per le recinzioni. Parliamo di un approccio integrato, le recinzioni devono essere comprese", ha detto il premier greco Kyriakos Mitsotakis, arrivando a Bruxelles. Per poi aggiungere che la Grecia sta costruendo le sue recinzioni anche senza i fondi Ue. "Dobbiamo porre un freno all'asilo in tutta l'Unione europea", ha commentato il cancelliere austriaco Karl Nehammer.
Invece l'Alto rappresentante per la Politica estera dell'Ue, Josep Borrell, ha sottolineato che non è costruendo una "fortezza Europa" che si troverà la soluzione al problema dei flussi migratori. "L'immigrazione è antica come l'umanità. È un fenomeno che risponde a cause profonde. Le persone si spostano perché nei loro Paesi non c'è futuro, non c'è pace, non c'è stabilità. Va gestita in modo umano", ha detto.