Il Consiglio di Stato ha deciso che le concessioni balneari sono già scadute: cosa succede ora
La scadenza per le concessioni balneari era il 31 dicembre 2023, e la mossa del governo Meloni – che aveva prorogato i termini al 31 dicembre 2024, rischiando anche uno scontro con l'Europa – è illegittima. A stabilirlo è stata una sentenza del Consiglio di Stato, che ha stabilito che le spiagge sono una risorsa "sicuramente scarsa", e in sostanza non è permesso aspettare ancora prima di metterle al bando con una procedura trasparente e aperta a tutti.
La questione delle concessioni balneari si trascina da anni. È noto che le spiagge pubbliche in Italia sono assegnate agli stessi gestori da anni e anni, e spesso i balneari pagano pochissimo per trarre enormi profitti dai loro stabilimenti. Per legge, dato che le spiagge sono una risorsa pubblica (e per di più "scarsa", come ha ribadito il Consiglio di Stato) la loro gestione dovrebbe essere assegnata con dei bandi di gara, in modo da consentire che ci sia concorrenza nella fornitura dei servizi. Di fatto, però, questo oggi non avviene,
La sentenza del Consiglio, depositata oggi, rispondeva a un ricorso presentato da uno stabilimento di Rapallo. Nel testo i giudici stabiliscono che si debba "dare immediatamente corso alla procedura di gara per assegnare la concessione in un contesto realmente concorrenziale". La legge con cui il governo Meloni aveva deciso una proroga non è valida, e i Comuni non devono seguirla. Dunque, è necessario partire subito con nuovi bandi. Già da domani, le amministrazioni comunali potrebbero iniziare a muoversi in questa direzione. Una decisione che ha sollevato la preoccupazione della categoria dei balneari: ""Siamo sgomenti. Contrari ai tribunali che fanno le norme sostituendosi al Parlamento e intervenendo anche sui principi eurounitari. Situazione di caos che il nostro Paese non può certo permettersi a stagione avviata", ha dichiarato Marco Maurelli, presidente di Federbalneari.
Gian Marco Centinaio, vicepresidente leghista del Senato, ha criticato la sentenza: "Il Consiglio di Stato ha qualche problema con le misure, sia delle coste italiane che delle proprie competenze. Esiste una legge dello Stato che proroga al 31 dicembre 2024 le concessioni balneari e, dato che il potere legislativo spetta al Parlamento, la magistratura deve far rispettare quella legge, non boicottarla". Il governo, ha insistito Centinaio, "ha effettuato una rigorosa mappatura delle coste e, a partire da quei numeri, ha avviato un confronto con Bruxelles per giungere a un’intesa che, nelle nostre intenzioni, deve salvaguardare pienamente i concessionari attuali. Questo è l’unico tavolo che conta per giungere a una soluzione della questione".
Per Fratelli d'Italia ha commentato il vicepresidente della Camera Fabio Rampelli: "Mentre il governo è impegnato nei negoziati con la Commissione Ue nel tentativo di strappare un compromesso quanto più favorevole al nostro sistema di eccellenza, la magistratura impone ai Comuni di disapplicare la proroga. Il Parlamento esautorato, il governo ricattato dai tribunali amministrativi". Anche Maurizio Gasparri, capogruppo di Forza Italia al Senato, ha protestato: "Spiace davvero che il Consiglio di Stato dia consigli sbagliati allo Stato e prescinda dalla realtà. Questo è un problema molto serio e molto grave. Del quale da qualche parte si dovrà pur discutere".
"Il gioco truffaldino del governo è stato svelato anche da un tribunale", ha invece esultato Angelo Bonelli, deputato di Alleanza Verdi-Sinistra. "Con la sentenza del Consiglio di Stato viene sbugiardato il lavoro di mappatura delle spiagge del governo Meloni. La sentenza stabilisce non solo che è illegittimo prorogare le concessioni demaniali marittime, ma anche che le spiagge sono una risorsa scarsa". "Alla faccia di tutti quegli imprenditori italiani che vorrebbero entrare nel settore che ma vedono il muro di un esecutivo che vuole meno Europa e ha solo l’interesse di proteggere una corporazione, punendo tutti gli altri italiani. Si alzino subito i canoni delle concessioni demaniali e si mettano a gara le spiagge", ha commentato il segretario di +Europa Riccardo Magi.