Il consiglio di Di Maio a Grillo: “Per vincere sfida con Conte stracci i contratti che ha firmato con M5s”
L'ex leader del Movimento Cinque Stelle Luigi Di Maio, ormai da osservatore esterno, si esprime sulla lite a distanza tra il presidente Giuseppe Conte e il fondatore e garante Beppe Grillo, una discussione sul futuro dei pentastellati che rischia di portare a una scissione, come temono in molti, in vista dell'assemblea costituente, che si terrà a novembre.
Conte ha mandato un avvertimento a Grillo, facendogli sapere con una lettera di essere pronto a sospendere il compenso che l'ex comico percepisce per la comunicazione, 300mila euro. Per Grillo si tratta di una minaccia "strumentale e indebita, essendo essi (i contratti ndr) strettamente legati alle funzioni che ho svolto e continuo svolgere per il movimento".
"Grillo dovrebbe stracciare i contratti che ha firmato con il Movimento: è l'unica strada che ha per non essere più subalterno politicamente a Conte e per avere chance di vincere la sfida", dice oggi l'ex leader del M5s Luigi Di Maio, intercettato dal Corriere della Sera mentre è in partenza per l'assemblea Onu in programma a New York, sul duello ai vertici del Movimento.
Secondo Di Maio "Grillo ha sbagliato strategia: doveva sostenere Virginia Raggi e non schierarsi in prima persona nel duello. L’ex sindaca ha un seguito numeroso tra militanti e attivisti e avrebbe smosso gli equilibri interni: avrebbe spostato il focus da una battaglia legale a una politica, dopo il risultato delle Europee (in cui i Cinque Stelle hanno toccato con il 9,99% il loro minimo storico, ndr)". In un altro colloquio con Repubblica, Di Maio sostiene che adesso "la questione non è politica, ma è tutta legata allo Statuto perché sia Conte sia Grillo la pensano allo stesso, per esempio, sull’alleanza con il Pd".
"Sono d’accordissimo sul cambio del simbolo e sull’abolizione del limite dei due mandati, forse accade tardi perché intanto si è depauperata una classe dirigente. L’abolizione del vincolo dei due mandati sarebbe una via per una maggiore pluralità interna e tornerebbero molte persone che hanno lavorato bene", afferma. Davanti agli occhi appare però solo uno "scontro di potere, scatenato perché questa forza politica non ha organi congressuali veri. Quindi gli scontri interni si svolgononegli studi legali e tra studi legali". Ed è per questo che Di Maio prevede uno "stillicidio quotidiano che farà perdere voti al Movimento".