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Il consigliere leghista di Ferrara che ha insultato le donne palestinesi: “Sfornano figli come nutrie”

Sono frasi che “istigano all’odio e al genocidio”. Così Yassine Lafram, presidente dell’Unione delle comunità islamiche d’Italia ha commentato le parole del consigliere leghista di Ferrara, Benito Zocca, che aveva detto insultato le donne palestinesi durante una discussione su una mozione su Gaza.
A cura di Annalisa Girardi
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Fonte: Facebook
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Scoppia il caso sul consigliere comunale di Ferrara, Benito Zocca, eletto in quota Lega, dopo che – durante la discussione su una mozione per il cessate il fuoco a Gaza, presentata da due colleghi del M5s – aveva paragonato le donne palestinesi a "nutrie" che "sfornano bambini a gogo". Parole che risalgono al 19 dicembre scorso, ma che continuano a innescare le polemiche. Per Yassine Lafram, presidente dell'Unione delle comunità islamiche d'Italia sono frasi che "istigano all'odio e al genocidio".

Lafram ha invitato sia il sindaco della città, Alan Fabbri, sia le altre forze politiche, a "prendere le distanze in modo netto". A Zocca, invece, ha sottolineato che dovrebbe fare un passo indietro. Durante la discussione dello scorso 19 dicembre, il consigliere comunale aveva anche detto: "Se si ferma adesso il governo israeliano, per quanto riguarda la caccia ai terroristi, loro si riprodurranno come le nutrie, per dire una cavolata".

La presidente delle comunità islamiche ha poi aggiunto: "Pare che ormai solo il consigliere leghista non si sia accorto che il governo israeliano sta perpetrando una vera e propria pulizia etnica costringendo oltre 2,2 milioni di persone a scappare dalla propria terra bombardando e affamando donne e bambini. Il consigliere, al posto di invitare alla pace, così come ha fatto più volte Papa Francesco, in barba ai tanti sbandierati valori cristiani, auspica che l'esercito israeliano non si fermi e continui ad uccidere".

Per poi concludere: "Qualcuno, la sua famiglia, i suoi amici o colleghi di partito, cortesemente spieghino a Zocca quali sono le condizioni di ‘vita' di un bambino palestinese in 75 anni di occupazione e in particolare gli ultimi due mesi".

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