Alessio Di Giulio ha filmato e invitato all'espulsione su una presunta base etnica una donna rom per ottenere voti, dichiarando sorridente: "Vota Lega per non vederla più".
Alessio Di Giulio sarebbe potuto essere di qualsiasi partito, però è della Lega. Strano, loro sono sempre così attenti ai diritti delle minoranze (sì, sono ironico).
Quella donna non aveva fatto niente, non aveva neanche intralciato la strada del consigliere leghista, è lui che si è diretto verso di lei, interrompendo la sua camminata.
La donna neanche comprende, inizialmente. Sorride, saluta. Poi capisce e il sorriso evapora. E' la violenza che si è compiuta verso di lei che è andata a segno.
Alessio Di Giulio, mi rivolgo direttamente a te: sei l'unica persona in quel video che ha commesso reato, pensaci. Sei tu che con il tuo telefono brandito come arma mediatica dovresti avere un foglio di allontanamento dalla città che invece rappresenti come capogruppo nel consiglio di quartiere, non lei.
Te lo spiego semplice: deridere una persona alludendo a un suo allontanamento forzato da un luogo in base alla sua etnia, è reato. Tu che non lo sai e siedi dove le leggi e i regolamenti dovrebbero essere scritti, non senti la dignità che stride con l'analisi degli accadimenti?
Neanche irridere una persona in video contro la sua volontà, si può. Probabilmente dunque i tuoi reati sono due e quelli della donna zero, in pochi secondi di video. Riflettici.
Alessio Di Giulio, sei un leghista perfetto: fortissimo con i fragili, e volutamente impotente con chiunque evidentemente consideri più forte di te. Ho letto i tuoi post, i tuoi comunicati, le tue prese di posizione da uomo d'acciaio, sono sempre le stesse: contro persone tossicodipendenti, senza dimora o straniere. Talvolta più situazioni insieme.
Il degrado della mia città – e di tutte le città d'Italia – è rappresentato dai comportamenti escludenti, non dalle povertà manifeste.
Colpire i poveri non c'entra niente con il perseguire i reati, anzi, spesso li provoca.
Marginalizzare chi soffre non lo spinge a cercare lavoro, un ricco che deride un povero non lo aiuta a ottenere un salario, anzi lo spinge in un angolo. E gli anfratti frequentati dalla disperazione sono poi facilmente aggredibili da chi – davvero – vuole servirsi di comportamenti illeciti per trarne profitti personali. La manovalanza criminale viene alimentata dall'esclusione sociale, dalla mancanza di investimenti, di percorsi formativi adeguati, e anche dalla presenza di video diffamanti per interesse personale (sì, sto parlando del tuo video). Non lo invento io, basta leggere dieci libri di sociologia a caso, per comprenderlo. Dicono tutti la stessa cosa.
Togliere il degrado significa favorire l'accoglienza, non burlarsi di chi ha necessità di essere accolto, aiutato, reso partecipe della vita quotidiana.
Alessio Di Giulio, non voglio mentirti: mi ha fatto vergognare sentire la tua parlata così simile alla mia per inflessione, ma così lontana dai concetti costituzionali, umani.
Sei a conoscenza di reati commessi da quella donna? Denunciali con precisione alle autorità competenti, altrimenti si potrebbe configurare il tuo terzo reato, in questa storia, con il tuo comportamento omissivo e non partecipe. Addirittura traendo indirettamente profitto – tramite i voti che chiedi per la Lega – dai suoi comportamenti.
La verità è che tu hai visto una donna vestita in maniera difforme dalla maggioranza, tu hai visto una gonna lunga e colorata e a te quell'abbigliamento ha ricordato le favole al contrario che qualcuno probabilmente ti ha raccontato da piccolo, così ci hai visto un modo per scalare posizioni sociali mettendo quella donna alla berlina, e lo hai fatto.
Non costava niente, a te, calpestare la sua dignità.
Non serviva un regista, per girare quel video.
Non occorreva neanche un ragionamento, per scegliere qualche parola a caso.
Semplicemente era sufficiente un po' di pelo sullo stomaco per dare in pasto alla fanbase leghista la preda, ma quello non ti manca, vero Alessio Di Giulio? E così ecco servita sul fuoco della campagna elettorale la tua mossa.
Tu, uomo, bianco, privilegiato, con un posto politico sicuro e un futuro che sembra già scritto. Davvero non provi orrore per aver prevaricato la volontà di una donna, abusando della tua posizione di forza?
Te lo chiedo disarmato e con sincerità: veramente, riguardandoti, non ti senti di aver esercitato una violenza?