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Il Comune di Cividale del Friuli ha ritirato l’opuscolo sessista anti-stupro dalle scuole

La sindaca di Cividale del Friuli, Daniela Bernardi, ha deciso di ritirare l’opuscolo anti-violenza che dava consigli come “non sorridere agli sconosciuti”. L’assessora alle Pari opportunità ha visto la sua delega ritirata. “È l’assunzione di responsabilità che avevamo chiesto”, hanno detto gli studenti.
A cura di Luca Pons
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L'opuscolo per prevenire le aggressioni e combattere la violenza di genere, diffuso nelle scuole dal Comune di Cividale del Friuli e realizzato con il finanziamento della Regione Friuli Venezia Giulia, è stato ritirato. Il documento aveva sollevato forti polemiche perché conteneva consigli come "Non fate sorrisi ironici e provocatori a sconosciuti" e "Evitate di indossare oggetti di valore".

Opuscolo ritirato e assessora ‘licenziata', il Comune spegne le polemiche

La sindaca del Comune Daniela Bernardi – eletta con una lista civica supportata da Fratelli d'Italia, Lega e Forza Italia – ha deciso di revocare le deleghe all'assessora alle Politiche giovanili e alle Pari opportunità, Catia Brinis, responsabile dell'iniziativa. "La maggioranza ha appoggiato la mia proposta di ritiro degli incarichi", ha detto la sindaca. L'assessora resterà comunque in giunta, dato che ha anche la delega al Bilancio.

"Già lunedì sera avevo chiesto all'assessore di restituirmi le deleghe", ha dichiarato Bernardi, affermando anche che "fin dal momento in cui ero venuta a conoscenza della diffusione del volantino e delle rimostranze degli studenti avevo bloccato la sua attività. Le dimissioni sono un atto dovuto".

La decisione è stata comunicata ieri, 19 gennaio, dopo un incontro di circa un'ora e mezza con il Movimento studentesco per il futuro, il gruppo che ha sollevato il caso. "Riteniamo inaccettabili le frasi contenute in questo opuscolo, ma contestiamo anche l'opportunità stessa di un volantino rivolto alle potenziali vittime", aveva detto Beatrice Bertossi, coordinatrice del Movimento.

"L'opuscolo è stato completamente tolto dalla circolazione il giorno stesso che sono venuta a conoscenza della sua distribuzione", ha dichiarato la sindaca Bernardi, che inizialmente aveva dato una risposta più dura. "Se i giovani contestano l’opuscolo, che si facciano tutti un grande esame di coscienza", aveva detto, sottolineando che il testo era stato scritto con l'aiuto di psicologi e veniva distribuito già da tre anni.

Nell'incontro tra sindaca e studenti è stato deciso anche che nascerà una Consulta dei giovani, un organo collegiale per favorire il dialogo tra l'amministrazione e gli studenti. "Registriamo il passo indietro e l'assunzione di responsabilità che avevamo chiesto alla sindaca – ha detto Beatrice Bertossi – perché certi temi, come la violenza di genere, non si possono affrontare con leggerezza e siamo soddisfatti anche dell'accettazione da parte del Comune della proposta di istituire una Consulta dei giovani".

L'intervento del Parlamento: due interrogazioni per il ministro dell'Istruzione

Negli scorsi giorni, anche il Parlamento si è mosso sulla questione. La deputata Elisabetta Piccolotti, dell'Alleanza Verdi-Sinistra, ha depositato un'interrogazione parlamentare per il ministro dell'Istruzione, Giuseppe Valditara. La capogruppo del Movimento 5 stelle alla commissione Cultura della Camera, Anna Laura Orrico, ha detto a Fanpage.it che chiederà un'audizione del ministro Valditara alla prima seduta utile.

"Intendiamo presentare un'interrogazione parlamentare non solo al ministro dell'Istruzione ma anche al ministro dell'Interno, perché l'opuscolo è stato progettato e ideato da un sindaco, quindi c'è una doppia responsabilità, del Comune e delle scuole che hanno accettato di distribuirlo", ha detto Orrico. "Questo è l'errore che si commette sempre in questo Paese: una potenziale vittima di violenza diventa la carnefice di se stessa.  L'abbigliamento diventa quasi una giustificazione per chi commette violenze contro le donne. Non possiamo permetterlo", ha dichiarato.

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