Accorpare le prossime elezioni regionali (previste tra marzo e aprile 2015) con quelle amministrative (in programma tra maggio e giugno) e magari anche con le politiche, se la legislatura dovesse terminare anticipatamente. Il piano di Matteo Renzi, la cui elaborazione è stata affidata ai tecnici di Palazzo Chigi, avrebbe incontrato però un ostacolo praticamente insormontabile. L’Avvocatura del Quirinale, infatti, stando a quanto risulta a fanpage.it, avrebbe già maturato un orientamento negativo sull’argomento.
Del rinvio delle elezioni regionali e dell’accorpamento con le comunali in un “election day” a maggio si è discusso molto in questi giorni, in particolare in Campania e nelle altre sei regioni chiamate al voto (Liguria, Veneto, Toscana, Umbria, Marche, Puglia). I problemi interni al Partito Democratico, in particolare in Campania, Marche e Puglia, sarebbero stati alla base dell’idea di prendere tempo accorpando le regionali alle amministrative. Naturalmente, la spiegazione ufficiale sarebbe stata quella di un risparmio sulle spese per le operazioni di voto.
Un rinvio avrebbe consentito anche di tenere sempre “calda” l’ipotesi di elezioni politiche anticipate, ma a quanto pare il Quirinale avrebbe fatto sapere che di far slittare le regionali a maggio non se ne parla…