video suggerito
video suggerito
Covid 19

Il certificato verde europeo non sarà valido dopo la prima dose: come cambierà il pass italiano

Dal prossimo 1 luglio entrerà formalmente in vigore in tutti i Paesi Ue il certificato verde europeo. Ma ci sono ancora alcune questioni aperte che dovranno essere discusse. Una fra tutte la durata del documento, che non è stata ancora stabilita. Il certificato verde italiano poi viene già rilasciato dopo la prima dose, mentre quello europeo solo dopo il completamento del ciclo vaccinale. Sarà probabilmente il prossimo decreto Covid del governo a chiarire ed eventualmente ad aggiornare le norme italiane.
A cura di Annalisa Cangemi
1.229 CONDIVISIONI
Immagine
Attiva le notifiche per ricevere gli aggiornamenti su

Ieri è arrivato il primo via libera del Parlamento Ue ai certificati Covid digitali Ue, che faciliteranno il ritorno alla normalità, agevolando gli spostamenti tra i Paesi europei. La commissione per le libertà civili (Libe) dell'Europarlamento ha dato il via libera all'accordo al trilogo negoziale tra le tre istituzioni europee con 52 sì, 23 no e 3 astenuti. Ora il testo dovrà essere approvato alla plenaria di giugno.

L'idea di un pass unico europeo nasce per scongiurare un'eccessiva frammentazione normativa all'interno dell'Ue, con il proliferare di norme e certificati ‘fai da te'. Il green pass europeo digitale sarà pienamente operativo dal 1 luglio in tutti Paesi Ue, ma già dal prossimo 15 giugno in molti Stati, come Italia, Croazia, Grecia, Danimarca, Polonia, Germania, Lituania, Estonia, Spagna, Austria, sarà già realtà. Ci sarà comunque un periodo di transizione permesso, in cui uno Stato membro potrà continuare ad accettare documenti non digitali. Ma dal 1 luglio ogni Stato dovrà accogliere chi è in possesso di un pass, eliminando quindi il periodo di quarantena. Da quando il nuovo regolamento entrerà formalmente in vigore non saranno ammessi altri certificati.

Il certificato verde italiano, a livello nazionale, è già attivo, anche se momentaneamente cartaceo. Presto diventerà elettronico, e funzionerà con un QR code mediante applicazione, che attesterà l'avvenuta vaccinazione, la guarigione dall'infezione, o la negatività del tampone, che può essere molecolare o antigenico. Le app che verranno utilizzate in Italia, come annunciato dal ministro Vittorio Colao, sono la app Immuni e la app IO.

Per il momento, dopo l'approvazione dell'ultimo decreto Covid, il certificato verde italiano è stato esteso a nove mesi, dopo il richiamo. Inoltre il pass viene rilasciato già dopo quindici giorni dalla prima dose, e quindi per adesso non occorre completare il ciclo vaccinale. Dopo la prima inoculazione il documento consente comunque tutti gli spostamenti, ed è valido a partire dal quindicesimo giorno successivo alla somministrazione, fino alla seconda dose. Il pass rilasciato dopo la guarigione dal Covid ha ancora una durata di sei mesi. Con il tampone il certificato verde dura solo 48 ore.

Ma l'Italia si uniformerà alle norme europee? Se questa è la direzione il green pass italiano, così come quello europeo, non dovrebbe essere più valido dopo la prima dose, ma servirà anche il richiamo per poter circolare. Sarà probabilmente il prossimo decreto Covid del governo a chiarire le nuove regole. Questo però potrebbe generare un piccolo cortocircuito: un documento che per il momento viene accettato per gli spostamenti in Italia potrebbe non essere più valido, non appena entrerà in vigore il pass europeo per tutti. Ogni Stato comunque potrebbe decidere autonomamente se accettare un green pass che contiene solo la certificazione della prima dose. L'Europa cercherà di spingere verso un'armonizzazione, ma su questo punto, che riguarda la salute pubblica, poi ogni Stato può decidere a modo suo.

La durata del certificato Ue è ancora un'incognita

Come hanno spiegato fonti della Commissione europea a Fanpage.it, la durata del green pass europeo, dopo la vaccinazione, non è stata ancora fissata, e saranno necessari altri approfondimenti scientifici, per stabilire la durata dell'immunità, dopo l'inoculazione del farmaco anti-Covid. "La questione è ancora scientificamente aperta – ha detto un'alto funzionario della Commissione a Fanpage.it – Quello che farà il certificato è mostrare la data di vaccinazione e il tipo di vaccino. Quanto durerà il pass non è ancora chiaro. Secondo alcuni orientamenti il pass potrebbe durare circa 6 o 8 mesi. Per i viaggi in estate comunque non ci saranno problemi".

C'è stato poi uno scontro in fase di negoziati tra Parlamento e Consiglio: il primo voleva che le questioni epidemiologiche fossero chiare nel regolamento, mentre il Consiglio voleva lasciare discrezionalità ai singoli Stati per poter eventualmente intervenire con nuove restrizioni. La soluzione di equilibrio che è stata trovata è che se uno Stato membro vuole introdurre più restrizioni queste devono essere comunicate con un anticipo di almeno 5 giorni. "I Paesi possono tirare il freno d'emergenza come e quando credono – ha riferito il funzionario della Commissione a Fanpage.it – ma devono avvisare con anticipo, basandosi su dati validati a livello europeo. Se dovesse manifestarsi una nuova variante o un nuovo cluster tutto può succedere".

Come funziona il sistema

Ogni cittadino chiederà una certificazione, tramite una app, un portale o di persona, recandosi in farmacia o da un medico di base. Una volta che il certificato verrà emesso questo potrà essere stampato o memorizzato sul telefonino. Il sistema funziona così: durante un'eventuale richiesta di verifica ci sarà un'app (che ha dentro tutte le chiavi pubbliche europee) che diventerà verde se il certificato è firmato digitalmente in modo corretto (la firma viene effettuata tramite una chiave privata, password o pin che è in mano ai certificatori), rossa se invece ci sono delle irregolarità. Fonti della Commissione Ue hanno però spiegato che "l'app di verifica non acquisirà i dati. L'unica cosa che fa è leggere i dati e poi cambia colore, mostrando la validità o meno del certificato."

Ci sono già altri Paesi non Ue che stanno chiedendo di connettersi al sistema del green pass europeo, per esempio il Regno Unito o gli Stati Uniti. Si valuterà caso per caso se procedere in questa direzione, a seconda anche delle condizioni sanitarie dei singoli Paesi.

Chi sarà abilitato alla verifica del certificato

Chi può chiedere l'esibizione del certificato che attesta l'avvenuta vaccinazione, la guarigione o un test Covid negativo? A questa domanda in Italia dovrà rispondere il prossimo decreto del governo, per stabilire, oltre naturalmente alle forze dell'ordine, le categorie di persone abilitate a chiedere la verifica delle condizioni che autorizzano gli spostamenti. Naturalmente questo avverrà negli aeroporti, ma sarà per esempio necessario mostrare il proprio certificato alle feste di matrimonio, o nelle discoteche, quando queste riapriranno. Probabilmente il certificato verde sarà richiesto per tutte le riunioni con più di 100 persone. Chiunque potrà scaricare la app di verifica sui vari store di Apple ne Google per consultare il proprio certificato.

I test Covid saranno a pagamento

I test, molecolari o antigenici, riconosciuti come scientificamente validi a livello europeo, sono tutti ammessi. Questi però sono a pagamento. La Commissione europea ha messo a disposizione 100 milioni di euro, del fondo d'emergenza, per far sì che il costo sia comunque accessibile per tutti. In qualche Stato membro i test sono pagati dal sistema sanitario nazionale, per esempio per situazioni di lavoro o necessità.

1.229 CONDIVISIONI
32835 contenuti su questa storia
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views