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Il centrosinistra è tornato a parlare di salario minimo per i lavoratori

Durante uno degli incontri promossi dalla Cgil a Bologna, si sono trovati a confronto Conte e Letta ed entrambi si sono esposti sul tema del salario minimo: “Sono favorevole, è tempo di aprire una discussione sul tema in Italia come accade in Europa”, ha spiegato il segretario del Pd. “È una battaglia del Movimento 5 Stelle”, ha rilanciato il presidente pentastellato. “Le loro parole sono le benvenute – ha commentato poi Fratoianni – il minimo sindacale per garantire diritti e opportunità e una base comune per costruire un’alternativa alla destra”.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Durante la prima mattinata della manifestazione "Futura 2021. Partecipazione. Inclusione. Rappresentanza", la tre giorni di approfondimento e dibattito promossa dalla Cgil a Bologna, i leader di Movimento 5 Stelle e Partito Democratico si sono trovati uno di fronte all'altro – in modo virtuale, si fa per dire, visto che Conte era collegato e Letta in presenza – e sono tornati su un tema di cui da qualche tempo si sono perse le tracce: il salario minimo. Durante l'incontro, a cui hanno partecipato anche Elly Schlein e Maurizio Landini, Letta ha annunciato che è tempo di "aprire la discussione in Italia sul tema del salario minimo, la discussione è pronta, avviene in tutta Europa". Una discussione sulla quale il segretario dem si è detto "favorevole". Poi ha aggiunto: "Ho visto che in Germania è uno dei temi principali della campagna elettorale, credo che sia assolutamente naturale che faccia parte anche del dibattito in Italia. Secondo me è uno dei temi dei quali parlare, per esempio, nel patto sul lavoro e sulla crescita".

Conte si è detto subito d'accordo con l'alleato: "Il salario minimo è una battaglia su cui il Movimento 5 Stelle è convinto". Poi ha continuato: "Il cosiddetto lavoro povero, che tocca il 25% dei lavoratori, non favorisce la qualità di vita delle persone e delle famiglie. Dobbiamo contrastare il calo demografico, investendo su asili nido, scuole". E ancora: "Con l'assegno unico, ma anche con il salario minimo. Credo ci siano le condizioni per farlo". Questo però "non vuol dire emarginare la contrattazione collettiva, ma serve mettersi al tavolo e realizzarlo al più presto".

Il primo commento ad arrivare, sulle parole dei due leader di partito, è stato quello del segretario di Sinistra Italiana, Nicola Fratoianni: "Non si può negare l'evidenza – ha scritto – Lo diciamo da tempo, donne e giovani sono senza dubbio tra le categorie più colpite da questa crisi, tra precariato, sfruttamento e discriminazione". Un salario minimo "di almeno 10 euro l'ora, come abbiamo proposto più volte" per "fuggire dalla gabbia e dal ricatto del lavoro povero e incentivi selettivi per favorire l'occupazione è semplice buonsenso". Per questo motivo "le parole di Letta e Conte sono benvenute, il minimo sindacale per garantire diritti e opportunità e una base comune per costruire un’alternativa alla destra".

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