Il centrodestra vuole ripristinare le Province e tornare all’elezione diretta del presidente
Nel limbo tra l'abolizione definitiva e il ritorno all'antico, dal 2014 si parla – a periodi alterni, in verità – delle Province. Con la riforma Delrio sono state ridimensionate drasticamente, sostituite da altri enti di secondo livello, sono state cambiate in parte le deleghe in rapporto alle Regioni e soprattutto è stata eliminata l'elezione diretta del presidente. Il referendum costituzionale del 2016 doveva servire – tra le altre cose – a eliminarle definitivamente, in sostanza. Dopo la bocciatura del referendum la situazione è rimasta congelata, con molti esponenti politici che hanno parlato a più riprese della necessità di modificare – in un senso o nell'altro – la legge. Poi, alla fine, non si è mai arrivati al dunque. Questa legislatura potrebbe essere quella giusta.
A volere fortemente il ritorno delle Province è Forza Italia, che ha presentato un disegno di legge al Senato a prima firma della capogruppo Licia Ronzulli: "Ridiamo voce a milioni di elettori – ha spiegato in un'intervista al Giornale – È necessario recuperare un rapporto fiduciario tra elettore e rappresentante delle istituzioni. E questo si può realizzare proprio quando i cittadini scelgono direttamente chi li può governare". Ma cosa prevede questa nuova riforma? "Proponiamo l'elezione diretta dei presidenti di Provincia, senza il ballottaggio, nel caso il candidato superi il 40% – ha spiegato ancora Ronzulli – Anzi, abbiamo previsto che questa norma sia estesa anche per tutti i comuni sopra i 15mila abitanti".
Quindi, in sostanza, oltre a ripristinare l'elezione diretta del presidente della Provincia, questa proposta di legge prevede anche l'eliminazione del ballottaggio alle elezioni amministrative se un candidato supera il 40%. Anche perché sotto ai 15mila abitanti il ballottaggio non c'è.
Il resto del centrodestra sembra sostanzialmente d'accordo, e anche con gli altri partiti di opposizione si potrebbe trovare una quadra. In generale il limbo in cui da tempo si trovano le Province non piace più o meno a nessuno: né a chi voleva eliminarle, né a chi voleva restassero così com'erano. Una riforma rimasta incompiuta che ha bisogno di qualche aggiustamento, o di un passo indietro che il centrodestra avrebbe i numeri per fare.