Il centrodestra sta già litigando in vista delle prossime elezioni europee
![Immagine](https://staticfanpage.akamaized.net/wp-content/uploads/2023/06/salvini-tajani-meloni-1200x675.jpg)
Si vota all'inizio di giugno 2024, ma in casa centrodestra tiene già banco il tema delle elezioni europee. Il posizionamento dei tre partiti italiani è profondamente diverso e comincia a causare degli scricchiolii interni già a undici mesi dal voto. Il problema, tra l'altro, non sarà neanche il voto in sé – visto che c'è il sistema proporzionale puro e non sono necessarie le alleanze – ma l'orizzonte: tutti vogliono evitare un nuovo accordo con i socialisti e la maggioranza Ursula, ma la ricetta è differente a seconda di chi parli, per via di veti incrociati e l'impossibilità di digerire alcuni partiti che fanno parte dei gruppi a Bruxelles.
La settimana si è aperta con uno scontro a distanza tra i due vicepresidenti del Consiglio: Matteo Salvini e Antonio Tajani. Oggi il ministro degli Esteri è tornato sull'argomento: "Esiste una sola maggioranza in Europa per sconfiggere la sinistra ed è quella grazie alla quale fui eletto presidente del Parlamento europeo nel 2017 – ha spiegato Tajani al Corriere della Sera – che nasce dall'alleanza tra popolari, liberali e conservatori europei". Il cantiere nel frattempo "è aperto" e "bisogna lavorare", "senza veti". Ma "chiunque conosca le dinamiche europee sa che il Ppe non si alleerebbe mai con Alternative für Deutschland e con Marine Le Pen, sono partiti anti-europei che hanno nei loro programmi posizioni incompatibili con le nostre".
Gli alleati di Salvini in Europa non piacciono neanche al ministro della Difesa co-fondatore di Fratelli d'Italia, Guido Crosetto: "Il nostro progetto parte per mettere insieme popolari e conservatori – ha detto a Repubblica – Se poi non sarà possibile, se mancheranno i numeri, allora partendo da questa base ragioneremo di un allargamento". Su Afd e il Rassemblement National è stato chiaro: "Apparteniamo a un altro gruppo e siamo diversi, come è noto. Su temi importanti come la guerra in Ucraina serve unità e chiarezza". Stesso partito, ma posizione diversa per il capogruppo di Fratelli d'Italia alla Camera, Tommaso Foti: "Dico mai dire mai, prima di decidere alleanze, vittorie e sconfitte, bisogna far votare gli elettori".
L'asse tra popolari e conservatori sembra sempre più cosa fatta, ma l'estrema destra tedesca e Marine Le Pen sembrano veramente indigeribili per i popolari. Certo, l'ultima legislatura ha visto il Ppe costretto all'accordo con i socialisti – in pratica, in Europa, Forza Italia governa insieme al Pd – ma sarebbe difficile pensare di poter far coesistere anime così diverse. I popolari spingono per un accordo con liberali e conservatori e Giorgia Meloni, da leader europea di questi ultimi, tesse la rete e spera di capitalizzare il vento di consenso che soffia in Italia come in Europa. Salvini, dal canto suo, può solo minacciare: "Il centrodestra al governo della Ue senza escludere nessuno – ha detto ieri il leader della Lega – Altrimenti ci sarà l'ennesima maggioranza con la sinistra, con i socialisti, con Macron".