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Elezioni regionali 2024

Il centrodestra non sa ancora cosa fare sui candidati alle Regionali: Meloni, Salvini e Tajani divisi

Lo scontro sulle elezioni regionali non ha ancora trovato una soluzione: Fratelli d’Italia e la Lega si sono divisi sulla Sardegna, ma è una tensione che avrà effetti anche su tutte le altre Regioni al voto nel 2024, coinvolgendo Forza Italia. Ieri il Carroccio ha anche presentato una proposta di legge per il terzo mandato ai presidenti di Regione.
A cura di Luca Pons
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I partiti del centrodestra sono ancora divisi sulla scelta dei candidati alle elezioni regionali del 2024, e una soluzione non sembra vicina. Il tempo, però, è poco: la prima Regione a votare sarà la Sardegna, il 25 febbraio. I simboli per le liste andranno presentati già questa domenica (e spesso nei simboli viene inserito il nome del candidato), poi i nomi dei candidati presidenti andranno ufficializzati entro il 25 gennaio.

Come è noto, è proprio la Sardegna che ha fatto scoppiare le tensioni interne tra Lega e Fratelli d'Italia. Il centrodestra regionale, infatti, ha scelto il sindaco di Cagliari Paolo Truzzu (di FdI) come candidato, escludendo quindi l'attuale presidente Christian Solinas (Partito sardo d'Azione, sostenuto dalla Lega). Il motivo sarebbe che Solinas ha meno possibilità di vincere, stando ai sondaggi. D'altra parte Fratelli d'Italia è il partito di maggioranza, ma tra le Regioni che andranno al voto nel 2024 (Sardegna, Umbria, Basilicata, Piemonte e Abruzzo), tutte in mano al centrodestra, controlla solo l'ultima.

Ieri si è svolto un vertice a Palazzo Chigi tra i tre leader della maggioranza, anche se ufficialmente si è parlato di immigrazione e temi internazionali e non di regionali. Resta il fatto che finora Matteo Salvini non ha dato segno di voler retrocedere sul nome di Solinas. Come ha detto Andrea Crippa, vicesegretario del Carroccio, a Fanpage.it: "Se il partito di maggioranza non accetta la logica della ricandidatura dei presidenti uscenti, sulle regionali torna tutto in discussione".

Nei prossimi giorni le questioni legate alla Sardegna dovranno trovare una soluzione. Sembra difficile che Lega e Fratelli d'Italia si separino del tutto, anche perché questo renderebbe possibile una sconfitta. Solinas, che oggi alle 17 ha convocato la direzione del suo Psd'Az, potrebbe essere abbandonato dal Carroccio. Domani, Fratelli d'Italia ha programmato un evento per annunciare Truzzu come proprio candidato.

Sembra plausibile che FdI vincerà lo scontro in Sardegna, ma questo potrebbe mettere in discussione molte delle altre Regioni. Ad esempio, la Lega potrebbe chiedere di non ricandidare Vito Bardi (Forza Italia) in Basilicata e sostituirlo con un suo candidato. Finora il partito di Antonio Tajani si è tenuto fuori dalla contesa, anche se ha fatto capire che non intende fare passi indietro sui propri presidenti di Regione.

In questa situazione tesa, ieri la Lega ha presentato una proposta di legge per introdurre il terzo mandato per i presidenti di Regione. Sulla questione Forza Italia si è già detta del tutto contraria, mentre per il Carroccio il terzo mandato ha un valore strategico importante: permetterebbe di ricandidare Luca Zaia in Veneto, nel 2025. Senza il suo nome, è probabile che invece Fratelli d'Italia imporrebbe un proprio candidato per la Regione, a cui la Lega non vuole rinunciare.

Nella conferenza stampa di fine anno Giorgia Meloni si era detta "laica" sulla questione del terzo mandato: "Io personalmente ravviso pro e contro. Penso che sarebbe corretto che un'iniziativa di questo tipo venisse presa dal Parlamento più che dal governo, sinceramente", aveva detto.  I tempi del Parlamento sono più lunghi, quindi per adesso la proposta di legge resterà tale. Ma nei prossimi mesi, quando anche tutte le altre elezioni regionali avranno luogo, potrebbe tornare ad accendere il dibattito.

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