Il centrodestra non ha ancora deciso cosa vuole fare con il Mes
La discussione sul Mes, probabilmente, non finirà mai. Il gioco dell'Italia è chiaro ormai da tempo, ma non sembra dare particolari frutti. Siamo l'ultimo Paese rimasto a dover ratificare il Meccanismo europeo di stabilità, ma il governo Meloni ha intenzione – in sostanza – di utilizzare questo passaggio parlamentare a suo vantaggio. Il centrodestra è convinto che il Mes debba essere parte di una trattativa più ampia con l'Unione europea, in cui il piatto principale è la ridiscussione del patto di stabilità. Il problema è che, nel frattempo, non c'è particolare unità nel centrodestra rispetto al destino del Mes.
La giornata si è aperta con le parole del ministro Tajani, che è anche leader di Forza Italia, a Quotidiano Nazionale: "Eravamo favorevoli all'utilizzo del Mes sanitario all'epoca e lo siamo oggi – ha ricordato il vicepresidente del Consiglio, sottolineando come il suo partito avesse una visione diversa dal resto della maggioranza – Ma siamo sempre stati perplessi e critici sul regolamento del meccanismo in nome di una visione europeista. A decidere sarà il Parlamento. Da parte di FI non ci sono veti. Ma non si può approvare il Mes perché fa comodo a alcuni Paesi e bloccare l'Unione bancaria o anche l'armonizzazione fiscale. Dunque, va bene il Mes, ma prima vengono altre cose che per me sono anche più rilevanti".
Forza Italia, d'altronde, ha una posizione molto più morbida degli altri partiti. Una postura su cui si sta pian piano assestando anche Fratelli d'Italia, in virtù della svolta dialogante di Meloni. Discorso diverso per la Lega, che era e resta contraria e vorrebbe opporsi definitivamente alla rateizzazione a prescindere dalle trattative: "Il patto di stabilità è lontano dall'essere concluso, e anzi vi do una notizia – ha detto il capogruppo del Carroccio alla Camera, Riccardo Molinari, su Radio24 – penso proprio che il 14 dicembre non discuteremo di Mes. Il ministro Giorgetti ha fatto giustamente presente che è in calendario ma esistono provvedimenti che vengono prima". Poi ha chiarito: "La posizione della Lega è nota, pensiamo sia uno strumento superato ma aspetteremo di capire le indicazioni della Meloni in merito".
A Molinari, ha risposto a stretto giro il ministro Fitto, che ha provato a gettare acqua sul fuoco: "Il Mes è un pezzo di ragionamento ampio, andrei per ordine, vediamo in questo Consiglio Ue cosa si definisce – ha detto il titolare degli Affari europei su Rai 3 – non può essere visto in modo autonomo. Il Consiglio Ue deve affrontare le modifiche del bilancio Ue, e dossier rilevantissimi. Abbiamo la trattativa sul patto di stabilità, le cose vanno raccordate. Pensare che ci sia una discussione a parte che non tenga conto di queste due cose non ci convince".