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Il Cavaliere furioso, il tempo delle scelte e quell’insopportabile confusione

Cosa c’è alla base dell’ennesimo pasticcio della politica italiana? E’ finalmente giunto il tempo di scoprire le carte in casa Lega? E il Cavaliere reggerà ancora (e fino a quando)?
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Berlusconi-Papa

In un immaginario racconto per immagini delle ultime convulse giornate della politica italiana, siamo certi che non potrebbero mancare tre istantanee che ben si prestano a riassumere la complessità della situazione, nonchè a prefigurare plausibili scenari futuri. La prima è certamente quella del deputato del Popolo della Libertà Alfonso Papa, il cui arresto è stato autorizzato dalla Camera, mentre dal suo scranno fa appello alla ragionevolezza dei suoi colleghi affinche non lo costringano "a spiegare ai figli il perchè non sarebbe tornato a casa questo fine settimana". La seconda immagine ritrae il volto cupo e contrito di Silvio Berlusconi al momento del risultato della votazione, con un gesto di stizza estremamente eloquente e dall'alto valore simbolico (come nei giorni più bui della sua parabola politica). Infine, l'ultimo scatto da "conservare con cura" potrebbe essere quello del Ministro Roberto Maroni, secondo molti il vero trionfatore di una battaglia tutta politica, prima ancora che parlamentare.

Ma in realtà, come stanno davvero le cose? Papa è la "vittima sacrificale" di una "casta" assediata da una campagna di delegittimazione senza precedenti (e non è solo il caso Spider Truman, quanto piuttosto gli intollerabili ritardi e le assurde resistenze con le quali si sta affrontando la questione dei tagli ai privilegi dei politici)? Ed in che misura parte della Lega Nord è intenzionata a ricucire uno strappo ormai evidente con il Cavaliere? E, in definitiva, questo voto è il colpo decisivo alla leadership di Silvio Berlusconi all'interno del centrodestra (con Maroni ed Alfano che potrebbero trovare insospettabili convergenze)?

IL CLIMA DEL '92: Nei giorni che hanno preceduto il voto sul parlamentare coinvolto pesantemente nell'inchiesta sulla P4 (ed in queste ore trattenuto nel carcere di Poggioreale), negli ambienti vicini al Presidente del Consiglio a circolare era un pressocchè unico leit motiv: "Non è accettabile che si ritorni al clima del '92". Non è accettabile dunque che la magistratura riesca a "bucare" il muro di gomma della "particolare solidarietà parlamentare", accertando (pur con tutta la complessità e la necessaria chiarezza che le diverse situazioni richiedono) eventuali responsabilità in "operazioni poco chiare" e veri e propri reati? Non è accettabile che i parlamentari chiariscano la loro posizione davanti alla legge come cittadini qualsiasi? Non è accettabile che trovino finalmente attuazione richieste di grande rilevanza per reati estremamente gravi? Ma soprattutto, siamo sicuri che il giudizio stroncante sulla stagione denominata "Tangentopoli" sia condiviso dai cittadini italiani? O non si tratta piuttosto dell'ennesima operazione di revisionismo storico messa in piedi da una classe politica che ha inteso replicare forme, metodi e (finanche) luoghi della Prima Repubblica?

C'ERA UNA VOLTA LA LEGA NORD – Ma le ultime verifiche parlamentari hanno mostrato anche una novità politica sostanziale: la Lega Nord che conoscevamo, ovvero quella di lotta (a parole nel profondo Nord) e di Governo (nelle stanze e sulle poltrone romane) non esiste più e la stessa leadership del Senatur non è cosa pacifica. Dopo la vera e propria "incoronazione" da parte del popolo di Pontida infatti, Roberto Maroni è finalmente uscito allo scoperto e, in un colpo solo, si è sbarazzato dei "teneri" nemici interni (Bricolo e Reguzzoni su tutti), mettendo una "seria ipoteca" sulla successione a Bossi, mentre nello stesso tempo ha inviato un segnale eloquente al Cavaliere. "Basta compromessi, il sacro egoismo padano viene prima degli equilibri interni": questo in sintesi il messaggio fatto indirettamente recapitare ad un furioso Berlusconi per il tramite del voto segreto su Papa (e che non si sia trattato di un "caso di coscienza" sembrerebbe velatamente dimostrarlo il salvataggio di Tedesco al Senato, almeno volendo dar credito ai rappresentanti democratici). E se la pausa di agosto consentirà al Cavaliere di sbollire il rancore e ridefinire le strategie in vista di un autunno che si preannuncia caldissimo (a proposito, notato l'intervento possibilista di Cicchitto su una ricandidatura berlusconinana nel 2013? Tanto per essere chiari con Alfano…), allo stesso tempo le truppe maroniane continuano ad ampliarsi giorno dopo giorno: quanto durerà ancora la "tregua armata" all'interno della maggioranza?

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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