Il caso Milanese divide la maggioranza e provoca malumori: Tremonti a rischio?
Montecitorio si oppone all’arresto di Marco Milanese mentre Giulio Tremonti decide di volare a Washington per la riunione del Fondo monetario. Silvio Berlusconi tira sì un sospiro di sollievo per il pericolo scampato per soli 6 voti ma inizia, a quanto pare, a soffrire alcuni comportamenti della sua maggioranza e forse, nonostante continui ad urlare “Andiamo avanti!”, ci crede un po’ di meno anche lui in questa maggioranza scarsa e confusa. Il momento chiaramente non è dei migliori per il premier e per il suo Governo e l’idea di elezioni anticipate è una prospettiva che evidentemente Berlusconi inizia a contemplare.
C’è una maggioranza che, a quanto pare, ultimamente non gradisce le mosse del Ministro dell’Economia Giulio Tremonti. Il fatto che abbia deciso di evitare il voto Milanese ha dato adito a diverse polemiche all’interno del Pdl. Il primo che non ha gradito l’assenza del Ministro, accusato di aver tradito la causa comune è stato lo stesso premier che sembra aver intrattenuto con lui una gelida conversazione al telefono. Così Berlusconi, secondo Repubblica, sembra aver dichiarato alla sua maggioranza arrabbiata:
“Avete ragione, stavolta non ha scuse. Noi siamo qui a lavorare e lui nemmeno si degna di venire. A questo punto come fa a restare al suo posto? Se ne dovrebbe andare via dal governo anche per un’altra ragione: ho saputo che va a dire in giro, erga omnes, che lui c'ha messo tre anni a conquistare una credibilità per questo governo e io in tre settimane ho sputtanato tutto”.
Anche lo stesso Milanese sembra sia rimasto molto amareggiato dall’atteggiamento del “suo” Tremonti ma in ogni caso ha smentito ogni parola a lui attribuita negli studi di “Porta a Porta” parlando addirittura di un certa distanza tra lui e il Ministro.
La serata di ieri ha visto poi andare in scena, a palazzo Grazioli, un vertice di maggioranza per definire le prossime tappe per meglio muoversi su un panorama sempre più difficile. Sono stati toccati i temi più spinosi: intercettazioni (sempre più pericolose per il premier), piano infrastrutture, piano per la crescita, riforma federale, fisco, riforma delle pensioni (nonostante la Lega) e legge elettorale. Ricordiamo infatti che il 30 settembre scade il termine per raccogliere le firme e chiedere il referendum per ripristinare il vecchio Mattarellum, legge elettorale funesta per il Pdl e quindi preoccupazione in più per Silvio Berlusconi.
Ad aspettare Giulio Tremonti ci saranno diverse novità ma soprattutto una pattuglia di Ministri pronti ad intromettersi sul discorso economia. La crisi in atto va affrontata con rapide risposte e tutti sono convinti che cacciare su due piedi il Ministro può essere troppo rischioso. Anche il Capo dello Stato non avrebbe nascosto la sua preoccupazione di fronte alla crisi economica e alla difficoltà, vista la fragilità dell’esecutivo, di far fronte ad un eventuale peggioramento dell’economia italiana. L’idea perciò è quella di spostare la “cabina di regia” sotto la direzione dello stesso Berlusconi e di Gianni Letta. Saranno loro ad occuparsi principalmente delle misure per rilanciare la crescita del Paese.