Il caso di Francesco De Lorenzo, ex ministro che riavrà il vitalizio dopo la condanna per Tangentopoli

Francesco De Lorenzo, ex ministro della Salute che oggi ha 87 anni, condannato due volte nell'ambito di Tangentopoli e poi riabilitato dal Tribunale della sorveglianza di Roma su impulso della Cassazione nel 2024, riavrà il suo assegno vitalizio, che sarà parzialmente retroattivo perché si calcolerà a partire dal giorno della riabilitazione, 18 luglio 2024. Lo ha stabilito l'ufficio di presidenza della Camera, con un voto unanime che ha visto favorevoli tutti i partiti.
Chi è Francesco De Lorenzo, ex ministro della Salute
De Lorenzo, noto giornalisticamente come ‘Sua Sanità‘ all'epoca dello scandalo Mani pulite, fu parlamentare dal 1983 al 1994 e ministro della Salute dal 1989 al 1993 con il governo Andreotti, nella quota del Partito liberale. Poco dopo le dimissioni per lui arrivò l'arresto, nel 1994. Era considerato (sempre usando i termini dei media dell'epoca) uno dei tre ‘viceré' di Napoli, insieme a Paolo Cirino Pomicino e Giulio Di Donato.
L'accusa era di associazione a delinquere finalizzata a finanziamenti illeciti ai partiti e di corruzione. La procura affermò che a De Lorenzo erano arrivate tangenti per un totale di quasi 9 miliardi di lire, nel periodo in cui era ministro, da parte di vari industriali del settore farmaceutico. Il caso fu uno dei più noti della vicenda Tangentopoli.
La condanna per Tangentopoli e la riabilitazione
La condanna definitiva sul piano penale arrivò nel 2001, e De Lorenzo la scontò anche in carcere, a Poggioreale. L'ex ministro ebbe il cancro, scoperto nel 1997, ma guarì. Negli anni successivi si è dedicato anche al volontariato nel settore oncologico.
Sul piano economico, poi, è arrivata una seconda condanna nel 2010, confermata dalla Cassazione nel 2012: il risarcimento di circa cinque milioni di euro. A seguito di questo sviluppo giudiziario, nel 2015 gli è stato ufficialmente revocato il vitalizio da parlamentare.
Negli ultimi anni ha cercato la riabilitazione da questa condanna. Ha fatto ricorso al Tribunale della sorveglianza di Roma, spiegando di aver già risarcito integralmente le associazioni private e il ministero della Salute, e di non avere i mezzi per soddisfare le altre richieste. Dopo un primo respingimento della richiesta, lo scorso anno la Cassazione gli ha dato ragione.
Il voto unanime alla Camera per restituire il vitalizio a De Lorenzo
Oggi, quindi, si è riunito l'ufficio di presidenza della Camera. All'unanimità, con il favore di tutti i partiti, si è deciso il "ripristino dell’erogazione del trattamento previdenziale" per l'ex ministro. Come hanno sottolineato alcuni commentatori, si è espresso a favore del vitalizio anche il Movimento 5 stelle, in passato critico su misure di questo tipo.
La misura che permette di ristabilire il vitalizio per persone condannate ma riabilitate risale al 2015, su proposta dell'allora presidente della Camera Laura Boldrini, e dieci anni fa il Movimento si oppose all'iniziativa. Tanto che due anni dopo chiese di modificarlo, senza successo.
L'assegno arriverà a De Lorenzo con valore leggermente retroattivo. Non recupererà tutti i dieci anni in cui il vitalizio è stato sospeso, ma il calcolo partirà dal 18 luglio 2024, ovvero dalla data in cui il Tribunale per la sorveglianza ha ufficialmente stabilito la riabilitazione.