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Il caso del rapporto Covid sull’Italia scomparso dal sito dell’Oms

Il caso del documento sulla pandemia di Covid-19 in Italia scomparso in 24 ore dal sito dell’Oms arriva sul Guardian, che ricapitola la questione ascoltando uno dei ricercatori che hanno firmato il report. Francesco Zambon accusa il vicedirettore per l’Europa dell’Oms, Ranieri Guerra, di averlo minacciato di licenziamento, e la stessa Organizzazione di impedire a lui e ai suoi colleghi di andare a riferire la propria versione ai pm di Bergamo.
A cura di Tommaso Coluzzi
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"L'Organizzazione mondiale della sanità è accusata di aver cospirato con il ministero della Salute italiano per rimuovere un rapporto che rivelava la cattiva gestione del Paese all'inizio della pandemia di coronavirus". Inizia così l'articolo del Guardian che riprende il caso di cui, in Italia, si sta parlando da diverse settimane, la storia del documento sulla pandemia di Covid-19 in Italia pubblicato e poi rimosso dal sito dell'Oms. La vicenda è al centro delle inchieste di Report, e sono in corso accertamenti da parte della Procura di Bergamo, che ha chiesto ripetutamente di poter ascoltare i ricercatori che hanno prodotto il documento censurato. Ranieri Guerra, vicepresidente per l'Europa dell'Oms, è stato già ascoltato dai pm. È su di lui che si concentrano i dubbi maggiori, sollevati dalla trasmissione televisiva, sulla scomparsa del report firmato dai ricercatori di Venezia.

Ma ora facciamo un passo indietro per capire di cosa stiamo parlando. Il giornale inglese ricostruisce la vicenda a partire dal documento sulla pandemia di Covid-19 in Italia, prodotto da un gruppo di ricercatori di Venezia. Il report sarebbe stato pubblicato il 13 maggio sul sito dell'Oms e rimosso meno di ventiquattro ore dopo. A richiedere l'immediata eliminazione del documento sarebbe stato Ranieri Guerra: dal testo sarebbe emerso che il Paese fosse impreparato ad affrontare l'emergenza anche perché il piano pandemico italiano non era stato più aggiornato dopo il 2006. Nel 2017 sarebbe stato confermato senza essere rivisto dal direttore generale della prevenzione al Ministero della Salute, che all'epoca era proprio Guerra.

Il Guardian ha parlato con Francesco Zambon, tra i principali ricercatori che hanno firmato il documento, del fatto che lui e gli altri studiosi siano stati convocati dalla Procura di Bergamo per essere ascoltati dai pm: "Quando ho ricevuto la prima convocazione l'ho segnalato all'ufficio legale dell'Oms e subito dopo hanno risposto dicendo che non potevo andare perché ero protetto dall'immunità, nonostante il fatto che volevo andare perché avevo qualcosa da dire". Secondo il ricercatore sarebbe l'Oms stesso ad opporsi al fatto che loro possano raccontare la loro versione, spiega al giornale inglese, nella quale Zambon dice di essere stato minacciato di licenziamento da Guerra se non avesse modificato la parte del documento che faceva riferimento al piano pandemico.

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