Il caso del nuovo manuale Gazzoni di Diritto privato: perché è sessista e il Pd chiede intervento Bernini
I magistrati appartengono "in maggioranza al genere femminile, che giudica non di rado in modo eccellente, ma è in equilibrio molto instabile nei giudizi di merito in materia di famiglia e figli". È uno dei concetti espressi nel nuovo manuale Diritto privato, nell'edizione 2024, un testo accademico scritto dall'ex professore ordinario di diritto privato e di diritto civile all'Università La Sapienza di Roma, Francesco Gazzoni, 82 anni, ora in pensione, che contiene anche alcuni passaggi sui magistrati, definiti "non di rado psicolabili" che necessitano della "visita psichiatrica".
Il professor Gazzoni si è spinto anche oltre, formulando anche giudizi morali nei confronti delle toghe, probabilmente in riferimento a sentenze sul suicidio assistito: "Si è assistito a invasioni di campo sostanziali se non formali, ad opera di giudici, i quali ad esempio hanno ritenuto di poter decidere a quali condizioni si possono far morire cittadini incapaci di intendere e di volere. I giudici, in tal modo, hanno deciso in base ai valori non già fissati in leggi, ma espressione della propria visione del mondo" e "con sostanziale violazione" del principio di uguaglianza previsto dalla Costituzione "nonché del fondamentale principio della separazione dei poteri".
Comportamenti questi che per Gazzoni sono accostati a vizi dell'umanità: attraverso termini presi in prestito dal greco antico, l'accademico punta il dito contro la ‘ubris', accostando l'atteggiamento di alcuni magistrati alla tracotanza dell'uomo di fronte agli dei: "Ormai la ubris della magistratura italiana è incontenibile. Sentendosi superiore alla legge, a livello di padreterni, ignora l'obbligo dell'umiltà".
E ancora, sempre sui magistrati, si legge che "progrediscono nelle funzioni e nello stipendio in base all'anzianità e non al merito, onde sono premiati anche magistrati che si sono resi colpevoli, per negligenza, di clamorosi errori giudiziari, come nel caso Tortora".
Nel volume insomma si trovano sentenze lapidarie emesse dal giurista, avvocato e membro dell'Ordine dei Cavalieri di Malta, contro le toghe. È facile quindi comprendere perché in questi giorni sia scoppiato il caso sul nuovo testo universitario, destinato alla formazione dei giovani giuristi, da molti considerato sessista e offensivo nei confronti delle donne.
Le critiche al manuale di Diritto privato Gazzoni
A segnalare "inaccettabili insulti", "espressioni misogine e di stupido dileggio dell'ordine giudiziario" è l'Associazione nazionale dei magistrati, che con il suo presidente, Giuseppe Santalucia, ha commentato: "Con amara sorpresa ci tocca leggere queste frasi in un testo dedicato soprattutto alla formazione dei giovani giuristi. Espressioni che al contempo avviliscono e indignano, mortificando chi le ha pensate, chi le ha scritte e chi ha ritenuto di pubblicarle".
L'Associazione donne magistrato italiane (Admi) ha espresso "profondo sconcerto" in riferimento ad alcune delle affermazioni contenute nell'edizione 2024 del manuale di Diritto Privato di Francesco Gazzoni.
"Tali affermazioni, corroborate da un richiamo a risalente giurisprudenza del 2007, risultano ancora più gravi e pericolose perché provengono da un accademico, pur da tempo in pensione, e sono, all'evidenza, espressione di una cultura maschilista, imbevuta di stereotipi di genere, che denigrano, delegittimano ma anche irridono ed offendono tutta la magistratura e, soprattutto, quella parte della componente femminile quotidianamente impegnata nella trattazione dei procedimenti delicati che toccano i diritti personali e personalissimi dei cittadini, generando nei lettori e, quel che è più grave nei discenti, una distorta visione dell'esercizio della giurisdizione".
"Temo che il professor Francesco Gazzoni abbia scritto ciò che pensa e che forse non sia il solo a pensarla così. Come si combatte questa ottusa e drammatica visione? Sicuramente con l'esempio di tante donne che ogni giorno vanno a lavoro a cui si dedicano con cura, dedizione e professionalità incomparabili, ma intanto mettendo fuori circolazione un Manuale di diritto che non rispetta i principi costituzionali e mettendo in discussione la legittimazione all'insegnamento da parte di chi i principi costituzionali non mostra di rispettarli", ha detto Antonella Giachetti, presidente dell'Associazione Imprenditrici e Donne Dirigenti d'Azienda.
"Come Aidda – ha detto Giachetti- esprimiamo piena solidarietà alle donne impegnate nella magistratura. Lo sconcerto espresso dall'Associazione Donne Magistrato Italiane è il nostro. Per questo riteniamo doveroso fare appello prima di tutto ai professori universitari affinché non consiglino più quel testo e agli aspiranti magistrati perché si preparino all'esame di Stato studiando su altri libri. Diamo il segno concreto che le italiane e gli italiani sono molto più avanti di certe vecchie mentalità".
"Le affermazioni contenute nel manuale di diritto Privato di Francesco Gazzoni sulla mancanza di equilibrio delle donne nei giudizi di merito in materia di famiglia, figli e questioni di genere ci riporta indietro di 60 anni, quando la sentenza della Corte costituzione del 1960, alla quale seguì la legge del 1963 portò all'ingresso delle donne in magistratura", è il parere di Paola Briguori presidente dell'associazione magistrati della Corte dei conti.
"Fortunatamente è solo la pagina di un libro, seppur di un magistrato autorevole, che oggi, come sta accadendo, sarebbe duramente contestata anche dagli studenti stessi", ha aggiunto. Secondo Briguori "contrariamente a quanto afferma Gazzoni, le donne in magistratura "rappresentano un valore aggiunto proprio in materia di famiglia, figli e questioni di genere. Se da un lato c'è un riconoscimento formale dell'uguaglianza sul piano normativo, sul piano concreto e sostanziale la strada da fare è ancora lunga".
La presenza delle donne nei collegi giudicanti, ha aggiunto Briguori, "è fondamentale, così come lo è nelle fasi istruttorie, come emerso con forza dalla seconda edizione della Giornata delle donne in magistratura, il 5 aprile scorso, promossa dalla nostra Associazione, che mette a confronto il governo, le istituzioni e le organizzazioni giuridiche sul problema del gender gap in magistratura. È per questo che a distanza 78 anni dal voto alle donne e 61 dall'ingresso delle donne in magistratura è necessario continuare a mantenere alta l'attenzione".
Il Pd presenta interrogazione a Bernini
Il gruppo del Partito democratico della Camera ha presentato un'interrogazione parlamentare per chiedere alla Ministra dell'Università, Anna Maria Bernini, quali iniziative intende assumere in merito all'impiego nei corsi di studio dell'ultima edizione del manuale di diritto privato, edito dalla Esi e curato dal Prof. Francesco Gazzoni che, si legge in una nota, presenta "tesi sessiste e un evidente pregiudizio di fondo verso i magistrati".
L'interrogazione, promossa dalla responsabile giustizia del Pd, Debora Serracchiani, e sottoscritta dalle deputate e dai deputati del gruppo del Pd della Camera, Di Biase, Gianassi, Ferrari, Forattini, Ghio, Lacarra, Malavasi, Manzi, Marino, sottolinea come si tratti di "tesi che lasciano esterrefatti in quanto contenute all'interno di un manuale rivolto agli studenti di diritto e quindi con un obiettivo chiaramente formativo".
Il testo integrale dell'interrogazione del Pd
Questo il testo integrale dell'interrogazione alla ministra dell'Università Bernini:
Per sapere Premesso che: Hanno destato molto scalpore alcune frasi, riportate anche a mezzo stampa, presenti nell'ultima edizione del manuale di diritto privato, edito dalla Esi e curato dal Prof. Francesco Gazzoni, noto giurista, e professore emerito di diritto privato e civile alla Sapienza di Roma;
Nel manuale viene riportato ad esempio che "I magistrati appartengono in maggioranza al genere femminile, che giudica non di rado in modo eccellente, ma e' in equilibrio molto instabile nei giudizi di merito in materia di famiglia e figli".
In altro periodo prosegue affermando che "Essi non di rado appartengono alla categoria degli ‘psicolabili', che manifestano nelle sentenze quello squilibrio, male oscuro, tipico della funzione. Male che giustifica il disegno di legge, presentato a suo tempo dal sen. Francesco Cossiga, volto a introdurre la visita psichiatrica per i candidati al concorso in magistratura";
Si tratta di parole che manifestano teorie palesemente sessiste e che presentano un evidente pregiudizio di fondo verso i magistrati; La stessa Anm (Associazione nazionale magistrati) una volta appurata la veridicita' dei periodi ha predisposto una durissima nota di condanna. Si tratta di tesi che lasciano esterrefatti in quanto contenute all'interno di un manuale rivolto agli studenti di diritto e quindi con un obiettivo chiaramente formativo;
Fermo restando il principio indiscutibile della autonomia all'interno dell'università anche nella adozione dei testi si pone oggettivamente una questione di opportunità. Si chiede pertanto di sapere, alla luce di quanto riportato in premessa, quali iniziative, per quanto di competenza intenda assumere in merito all'impiego del testo in questione per evitare che simili tesi così distanti dai principi costituzionali possano costituire bagaglio formativo per le prossime generazioni di giuristi.