Il cardinale Angelo Bagnasco risponde a Matteo Salvini: “Invocare Dio per se stessi è pericoloso”
Negli ultimi giorni è scoppiata una dura polemica tra il leader della Lega, Matteo Salvini, e il mondo cattolico. Il ministro dell'Interno, nel suo intervento a piazza Duomo durante la manifestazione del suo partito per le elezioni europee, ha fatto ampio ricorso a simboli religiosi, dal rosario al vangelo, evocando i santi patroni dell'Europa. L'associazione del cattolicesimo alle battaglie politiche di Salvini non è piaciuta a Famiglia Cristiana e Civiltà Cattolica, ma anche al cardinale Pietro Parolin che ha ricordato al vicepresidente del Consiglio che "invocare Dio per se stessi è sempre molto pericoloso". Angelo Bagnasco, cardinale arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza episcopale italiana per dieci anni, ha rilasciato un'intervista a La Stampa in cui ha sottolineato che nessuno può appropriarsi dei valori cristiani e ha ribadito la pericolosità di invocare Dio per i propri fini. Il cardinale ha ricordato, in merito ai fischi per Papa Francesco durante il comizio di sabato a Milano, che "il Papa è il successore di San Pietro" e il "suo compito è confermare la fede e guidare la Chiesa", ma soprattutto "ricordare che l'accoglienza e l'integrazione sono valori irrinunciabili del Vangelo fa parte del suo magistero".
"I vescovi credono fermamente nell'Unione europea, in un cammino di unità – ha spiegato Angelo Bagnasco – Questa è la strada indicata anche dalle parole e dagli appelli di Papa Francesco per il bene dell'Europa unita, che il Santo Padre reputa decisiva per il bene dell'umanità". Ma proprio sull'Ue l'arcivescovo di Genova ha insistito che "debba ripensare se stessa", perché è "un soggetto necessario, ma dovrebbe essere anche un soggetto più leggero, meno invasivo, meno pesante. E poi – ha sottolineato ancora il cardinale – più facilmente comprensibile alla gente, con linguaggi e azioni più efficaci".
Mentre sulla questione migranti Bagnasco ha le idee chiare: "bisogna mettere a punto una vera politica per le migrazioni, che oggi non esiste – ha spiegato il cardinale – Perché i contributi che l'Europa attribuisce qua e là, penso all'Italia e a qualche altro paese, come anche le quote assegnate a diversi Stati, non rappresentano una vera politica migratoria, una politica frutto di un pensiero". Secondo l'arcivescovo di Genova "c'è invece urgenza di una visione molto più ampia e a lungo raggio, mentre vediamo solo qualche tattica immediata per tamponare alcuni fastidi e paure".
Monsignor Mogavero: "Matteo Salvini non è cristiano"
"Non possiamo più stare zitti di fronte alle sparate di un ministro sempre più arrogante", ha annunciato il vescovo di Mazara del Vallo, Domenico Mogavero, intervenendo sulla polemica scoppiata negli ultimi giorni tra Matteo Salvini e il mondo cattolico. "Non possiamo più permettere che ci si appropri dei segni sacri della nostra fede per smerciare le proprie vedute disumane, antistoriche e diametralmente opposte al messaggio evangelico – ha continuato Monsignor Mogavero – Chi è con lui non può dirsi cristiano perché ha rinnegato il comandamento dell'amore".