Il Capo di Stato Maggiore dice che servono più soldati: il governo è pronto a intervenire
In questo scenario di instabilità internazionale – tra la guerra in Ucraina, il conflitto in Medio Oriente e la crisi nel Mar Rosso – è arrivato il momento di rimpolpare le fila dell'esercito. A lanciare l'idea è il Capo di Stato Maggiore, l'ammiraglio Giuseppe Cavo Dragone, intervenuto in audizione davanti alle commissione riunite di Difesa e Esteri, che sembra trovare d'accordo anche il ministro Guido Crosetto. Presentandosi alle celebrazioni per l'anniversario dell'Aeronautica militare, infatti, il cofondatore di Fratelli d'Italia ha escluso di tornare alla leva obbligatoria, sottolineando che ci sia più che altro bisogno di professionisti: "Non si è mai parlato di leva obbligatoria. Viviamo tempi difficili in cui, semmai, c'è bisogno di tanti professionisti formati, non di cittadini che fanno un anno di leva".
Insomma, servono più militari. Per il Capo di Stato Maggiore è una priorità: alle sfide geopolitiche si risponde rafforzando il comparto, a partire dalla squadra in campo. Cavo Dragone sottolinea come le forze armate italiane siano "assolutamente sottodimensionate": come minimo servono 10mila uomini e donne in più, afferma. Anche arrivando, in questo modo, a quota 170mila unità, comunque non sarebbe sufficiente: "Siamo assolutamente sottodimensionati: 150mila è improponibile, 160mila che è quello che attualmente ci è stato approvato è ancora poco, e con 170mila siamo al limite della sopravvivenza. Nell’esercito abbiamo turni di impiego massacranti. Sono cambiati i tempi, sono cambiate le minacce, e il nostro impegno è sempre più massivo".
Un esercito europeo, di cui si sta parlando dall'invasione russa in Ucraina, sarebbe la soluzione. Ma per arrivarci ci vorrà molto: "Vogliamo una difesa europea, e questo ci richiederà tanto. Ho fatto richiesta per avere più uomini. Continuerò a chiedere più uomini fino a che non mi cacciano", fa sapere ancora il Capo di Stato Maggiore.
"Quella dell'ammiraglio è una richiesta alla quale stiamo già lavorando", replica Crosetto, interpellato dall'Huffington Post a riguardo. "Abbiamo già aumentato di 10mila, l'anno scorso, gli uomini e le donne previsti dalla legge per le forze armate e ora lavoriamo a un nuovo intervento, presto arriveranno i dettagli", spiega. Per ora, quindi, rimane solo una promessa e non è chiaro in che modo (e con che portata) il governo intende intervenire. Secondo alcune indiscrezioni, però, la Difesa potrebbe puntare a soddisfare la richiesta di Cavo Dragone, con 10mila nuove reclute.