Nella giornata di ieri, le prime indiscrezioni sulla bozza della spending review approntata dal super-commissario Enrico Bondi avevano rivelato una curiosa "coincidenza", rilanciata da tutti i media nazionali (e anche da queste pagine, nel nostro piccolo). In buona sostanza si trattava "della riduzione di 200 milioni della dotazione per i fondi destinati all'Università e alla ricerca e del contemporaneo stanziamento di 200 milioni per le scuole non statali". Una ipotesi che aveva subito generato furiose polemiche ed interpretazioni di vario tipo (non mancavano ovviamente i professionisti del distinguo…). A "chiarire" le cose ci ha pensato un durissimo comunicato rilasciato poche ore fa sul sito del miur, dal titolo emblematico de "Il cane di Pavlov":
Autorevoli commentatori su ancor più autorevoli quotidiani nazionali lanciano oggi, sostenuti anche da una adeguata titolazione, drammatiche grida di soccorso per l’istruzione pubblica. […] Ciò che dunque meraviglia non è tanto il grido in sé quanto il curioso riflesso condizionato per il quale viene emesso. Come infatti il noto cane dello scienziato russo Ivan Pavlov – alla fine degli esperimenti che portarono alla scoperta del riflesso condizionato – aveva una forte salivazione da acquolina in bocca anche in assenza del cibo se semplicemente veniva fatto suonare il campanellino che per mesi aveva accompagnato la pappa, così è bastata l’identità della cifra proposta per il taglio al fondo di funzionamento ordinario delle Università (200 mn) con quella postata in bilancio (come ogni anno, prima dell’estate) a completamento della dotazione ordinaria per le scuole paritarie, oltre che la coincidenza temporale, a far scattare in prestigiosi commentatori un vivacissimo riflesso condizionato: si toglie all’università pubblica per dare alla scuola privata!
Facendo ancora una volta i nostri ammirati complimenti postumi al fisiologo russo per l’importanza della sua scoperta, sono quindi necessarie a questo punto alcune precisazioni: 1) se pure esistesse la proposta di diminuzione della dotazione per le università, essa sarebbe comunque parte di un processo ancora in itinere, che deve esser preso seriamente, e dunque valutato alla fine; 2) il completamento della dotazione ordinaria delle scuole paritarie è tradizionalmente fatta prima dell’estate, quest’anno come ogni anno, ed il fatto che coincida temporalmente con la cosiddetta spending review ora in atto da parte del governo è del tutto casuale; 3) nel merito della somma, siamo poi comunque in presenza di una diminuzione della cifra destinata alle scuole paritarie, con una diminuzione delle risorse rispetto al 2011 ed una accentuata diminuzione prevista per il 2013. E’ quindi del tutto privo di fondamento il collegamento tra le due somme, frutto di due processi amministrativi del tutto diversi per tempistica ed e impostazione, che non sono due vasi comunicanti bensì parte di due sistemi diversi. Così come è del tutto incongruo, peraltro, leggere la seconda cifra relativa alle scuole paritarie come preceduta da un segno “+” quando in effetti costituisce una diminuzione.
Infine un commento sull'incapacità dei media di verificare i dati e sulla necessità di non fare collegamenti "improvvisati". Ecco, cominciando col dire che quello descritto dal ministro sarebbe in realtà un "condizionamento operante" (dal momento che l'azione dei media comporterebbe modificazioni dell'ambiente e vabbeh…) e che magari la conoscenza dei "processi associativi" sarebbe quantomeno richiesta (nonché della "matrice" di tali riflessi condizionati); aggiungendo poi la sottolineatura sul cattivo gusto e sull'arroganza insita in tale comunicato, sarebbe forse opportuno che il ministro facesse ben altre considerazioni. Magari rileggendo qualche opinione "interna", come quella del rettore di Bari Petrocelli (uno dei cagnolini condizionati evidentemente) che, come chi scrive, si preoccupa ben poco delle coincidenze e delle casualità: "L'ultimo taglio di 200 milioni e' insopportabile, e' uno schiaffo non al sistema universitario ma nei confronti dei giovani e del Paese. […] E' il primo esempio di spending review in cui ho visto che ci sono tutta una serie di segni meno, come e' giusto che ci sia perche' si tratta di tagli alle spese, e un segno piu', guarda caso perfettamente corrispondente alla cifra che e' stata tolta al sistema universitario". Ecco, diciamo pure che si tratta di una coincidenza. Diciamo pure che abbiamo tutti forzato la mano e creato una correlazione che non esiste. Diciamo che è tutto frutto del caso. Bene, ora Profumo spieghi ai suoi come intende ammortizzare altri tagli, senza svilire il ruolo dell'istruzione pubblica. Come intende riformare, senza soldi, il sistema scolastico e universitario. Ci illumini. Ci condizioni. Ma ci risparmi quel tono spocchioso e rancoroso, da secondo della classe umiliato dal maestro di turno.