Il candidato sindaco del centrodestra a Palermo non è andato alla commemorazione per Falcone
Il candidato sindaco del centrodestra a Palermo non si è presentato oggi alla commemorazione per il giudice Giovanni Falcone, ucciso dalla mafia 30 anni fa. Roberto Lagalla, già assessore all'istruzione e alla formazione professionale della giunta Musumeci per la Regione Sicilia, ha spiegato di aver avuto "un colloquio telefonico con la professoressa Falcone per annunciarle con rammarico l’impossibilità di partecipare alla manifestazione di commemorazione dei trent'anni della strage di Capaci".
Lagalla ha aggiunto di essere "stato stato costretto a prendere questa decisione per evitare che qualche facinoroso, sensibile al fascino di certe feroci parole, potesse macchiare uno dei momenti simbolici più importanti della nostra città". Il candidato ha ricevuto l'appoggio di Totò Cuffaro e Marcello dell’Utri, entrambi condannati per reati legati alla mafia. Questo ha scatenato diverse polemiche in città e al livello nazionale.
"Ieri dallo stesso palco in cui si terranno le celebrazioni di Giovanni Falcone, Francesca Morvillo e gli uomini della scorta – ha concluso Lagalla – è stato operato nei miei confronti un premeditato linciaggio morale, camuffato da piece teatrale. Non è mia intenzione esporre Palermo a potenziali violenze. È mio dovere salvaguardare la sua immagine di fronte alle più alte cariche dello Stato e all’intero Paese. Sono profondamente addolorato per il clima d’odio che qualcuno sta alimentando strumentalmente. Auspico che da domani si torni a parlare di Palermo e delle idee per la sua rinascita. Io di certo continuerò a farlo". Queste dichiarazioni, però, non hanno placato i malumori di chi, a sinistra, ma anche tra i moderati, continua a ritenere la sua candidatura inappropriata.