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Il candidato sindaco che beffa Meloni e Salvini: campagna elettorale “finta” per girare un documentario

Ismaele La vardera si era candidato a Palermo, ricevendo l’appoggio di Salvini e Meloni e raccogliendo poco più del 2% alle Comunali dell’11 giugno. Si sarebbe trattato, però, di una sorta di esperimento sociale: una candidatura “finta”, allo scopo di girare un docu-film sulla politica siciliana. Lui però nega e spiega le sue ragioni.
A cura di Redazione
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Fa discutere il caso legato alla candidatura di Ismaele La Vardera, 24enne che aveva sfidato Leoluca Orlando alle Comunali di Palermo ottenendo circa 7mila voti, pari a poco meno del 2,6%. A quanto emerge in queste ore, infatti, si sarebbe trattato di una candidatura “fake”, ovvero di una sorta di esperimento sociale fatto allo scopo di produrre un documentario sulla politica siciliana. La questione sarebbe venuta fuori dopo un litigio tra lo stesso La Vardera e l’attore Francesco Benigno, che si era candidato con la sua lista: i due sarebbero venuti alle mani dopo che il candidato Sindaco gli aveva chiesto di firmare la liberatoria per le immagini girate per il documentario; sarebbe stato necessario addirittura l’intervento delle forze dell’ordine e lo stesso La Vardera sarebbe stato costretto a ricorrere alle cure dei sanitari.

Scrive Repubblica:

Già da qualche giorno le voci che La Vardera stesse realizzando una sorta di reality sulla mala politica siciliana giravano nelle segreterie dei partiti e dei candidati. E dietro al progetto di questo documentario ci sarebbe un regista televisivo molto noto. La Vardera aveva fatto affiggere manifesti elettorali in stile cinematografico, nello stile di una locandina da film, con la scritta “Il sindaco. Dal 12 giugno”.

Vale la pena di sottolineare che la questione ha anche risvolti politici, considerando che La Vardera aveva ottenuto l’appoggio di Giorgia Meloni e Matteo Salvini, che si erano pubblicamente espressi in suo favore e avevano partecipato a iniziative per sostenerlo.

Ora Meloni si dice amareggiata e il portavoce provinciale di Fratelli d’Italia minaccia azioni legali: “Abbiamo dato mandato ai nostri avvocati di predisporre le azioni legali a tutela non solo dell'immagine del partito ma soprattutto dei cittadini. Direi che ci sono tutti i presupposti per parlare di una presa in giro degli elettori e di quanti hanno creduto in lui”.

Salvini, invece, non commenta, ma il coordinatore di Noi Con Salvini attacca: “Siamo probabilmente davanti a una colossale presa in giro e ci stiamo tutelando anche noi dal punto di vista legale. Questo ragazzo, soprattutto se ha rubato conversazioni private, ha carpito la fiducia di chi aveva puntato su di lui".

La Vardera, dal canto suo, si dice "tranquillissimo" e su Facebook dà la sua versione dei fatti:

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