Il cambiamento climatico potrebbe causare oltre 14 milioni di morti entro il 2050
Il cambiamento climatico è uno dei maggiori rischi che il mondo intero si trova ad affrontare nell'immediato futuro. E potrebbe costare la vita a 14,5 milioni di persone entro il 2050. Un'analisi presentata al vertice del World Economic Forum, che si tiene ogni anno a Davos, sottolinea come la crisi climatica potrebbe essere responsabile di milioni di morti nei prossimi anni, provocando allo stesso tempo perdite economiche per 12,5 trilioni di dollari.
La crisi climatica è uno dei temi centrali a Davos. Dall'ultimo Global Risks Report del World Economic Forum emerge che dei principali dieci rischi con cui dovrà fare i conti la collettività globale nella prossima decade, la metà sono di tipo ambientale. Tra questi figurano eventi meteorologici estremi, perdita di biodiversità e collasso degli ecosistemi.
L'analisi del Wef sui rischi climatici, dalle alluvioni alla siccità
Tutto questo avrà un impatto considerevole sulla vita umana in ogni suo aspetto. Non solo comporterà una spesa aggiuntiva per il sistema sanitario di oltre un miliardo di dollari, ma aggraverà le diseguaglianze sanitarie globali, lasciando i più vulnerabili maggiormente esposti ai rischi. Parliamo di donne, giovani, anziani, persone a basso reddito e comunità che vivono in località remote: saranno loro i più colpiti da eventi estremi. A livello geografico, Africa e Sud-Est asiatico saranno le zone maggiormente esposte.
L'analisi del Forum analizza sei categorie principali di eventi climatici: inondazioni, siccità, ondate di calore, tempeste tropicali, incendi e innalzamento del livello del mare. Il rischio più elevato, in termini di mortalità, è sicuramente rappresentato dalle alluvioni, che da sole potrebbero causare circa 8,5 milioni di vittime nei prossimi 25 anni.
La siccità, collegata al caldo estremo, potrebbe provocare 3,2 milioni di morti e causare più danni economici di ogni altro evento estremo. Il Forum parla di circa 7,1 trilioni di dollari persi a causa della perdita di produttività: l'aumento della temperatura terrestre di oltre un grado causerà significative perdite economiche, distruzione di infrastrutture e malattie. L'analisi fa l'esempio concreto degli Stati Uniti, che nel 2023 hanno letteralmente perso miliardi di dollari in seguito alle tempeste tropicali, agli incendi e alle alluvioni.
Si prevede anche, legato al climate change, un aumento delle malattie, in primis quelle trasmesse dalle zanzare e da altri insetti, come malaria, dengue e Zika. Con le temperature record in Europa, le persone a rischio contagio aumenterebbero e altri 500 milioni di individui verrebbero esposti al pericolo.
Oltre 2 milioni di morti per il cambiamento climatico negli ultimi 50 anni
Sempre il Global Risks Report del 2024 spiega come la crisi climatica negli ultimi cinquant'anni abbia già provocato oltre due milioni di morti e svariati trilioni di dollari di perdite economiche (almeno 4,3). "Le cose non faranno che aggravarsi, la crisi climatica sta già avendo un impatto nell'accesso alle risorse più vitali per l'essere umano: il cibo e l'acqua", si legge. La prossima decade potrebbe rappresentare un punto di non ritorno, con danni irreversibili per il pianeta.
Per invertire la rotta, secondo il Forum, è fondamentale una transizione quanto più rapida possibile dalle fonti fossili a quelle rinnovabili, migliorando l'efficienza energetica del pianeta e tagliando le emissioni di gas sera. Serve, insomma, una strategia a lungo termine per il clima, l'ambiente e l'energia.