Il calendario del governo per le riaperture: cosa c’è nel nuovo decreto Covid in arrivo
Il governo sta valutando in queste ore la road map delle riaperture post Covid in vista del passaggio in Consiglio dei ministri, previsto per oggi alle 15. La data da tenere a mente è il 31 marzo, giorno in cui finirà lo stato d'emergenza, che non verrà prorogato, come ha ribadito anche il ministro della Salute Speranza. La cabina di regia dovrebbe confermare le anticipazioni che sono state date sul provvedimento: in generale si sta considerando l'ipotesi di allentare le restrizioni, passando in alcuni contesti dal Green Pass rafforzato a quello semplice.
Nel mese di aprile dovrebbe esserci l'eliminazione del Green Pass per le attività all'aperto, come bar e ristoranti; per quanto riguarda gli alberghi il Super Green Pass dovrebbe essere sostituito dal Green Pass base, prima della cancellazione totale della certificazione verde; il certificato rilasciato dopo la vaccinazione, la guarigione dal Covid o dopo un tampone, dovrebbe rimanere per mezzi di trasporto pubblici.
Da maggio invece il Green pass potrebbe non essere più necessario per alcune attività al chiuso. Un nodo fondamentale è rappresentato dalle regole per i lavoratori over 50: per questa categoria l'obbligo vaccinale resterà in vigore fino al 15 giugno, ma si sta valutando l'ipotesi di sostituire il Green Pass rafforzato con il Green Pass base nei luoghi di lavoro. Questa novità potrebbe arrivare però non prima del 1 maggio.
Addio alle mascherine all'aperto
Sembra quasi certa la rimozione dell'obbligo di indossare le mascherine all'aperto. Su quelle al chiuso l'esecutivo cercherà invece di procedere con cautela, come ha ricordato oggi il consulente del ministro Speranza, Walter Ricciardi: "Se si allentasse tutto contemporaneamente, in un momento come questo in cui la curva dà segnali di ripartenza, sarebbe un errore gravissimo" rischiando una risalita dei contagi con una nuova ondata in estate. Per questo "le mascherine" al chiuso "devono restare, così come anche il certificato verde. Le attività al chiuso in questo momento fungono da moltiplicatori del virus. Bisogna fare molta attenzione perché il contagio si trasmette soprattutto in questi ambienti", ha detto a Repubblica
"Su ogni settore si andrà verso un alleggerimento delle misure, ma è necessario essere molto cauti", ha detto anche il ministro dell'Istruzione Patrizio Bianchi.
I governatori però vogliono correre. Ieri la Conferenza delle Regioni ha messo a punto un piano che punta a togliere tutte le restrizioni entro Pasqua. Il presidente Massimiliano Fedriga ha detto che "dobbiamo procedere verso la normalizzazione: proprio per questo, abbiamo sottoposto al governo una proposta di piano d'azione con l'obiettivo, se le condizioni del virus lo permetteranno, di ipotizzare l'abbandono delle restrizioni entro Pasqua".
Il decreto Ucraina
Oltre al decreto che conterrà il cronoprogramma delle riaperture il governo è impegnato anche sul decreto legato alla crisi in Ucraina, e a tal fine sarà convocato un nuovo Consiglio dei ministri domani, dopo l'incontro, da remoto, del presidente del Consiglio Draghi a villa Madama con i primi ministri di Spagna, Pedro Sanchez, del Portogallo António Costa e di Grecia Kyriakos Mitsotakis.
Nel decreto dovrebbero entrare alcune misure per gestire l'accoglienza dei profughi. Nel nostro Paese ne sono arrivati già 47.153, di cui 24.032 donne, 4.052 uomini e 19.069 minori. I rifugiati saranno accolti nella la rete dei Centri di accoglienza straordinaria (Cas) e del Sistema di accoglienza e integrazione (Sai), gestite dal Viminale. L'assistenza sarà assicurata anche tramite l'accoglienza diffusa, presso famiglie e in appartamenti, gestita da Enti del Terzo settore. Per tutto questo verranno stanziati fondi, per la prima accoglienza e l'integrazione.
Domani, oltre al rafforzamento del Golden Power, verranno varate anche misure contro il caro-bollette e gli aumenti dei carburanti. Il decreto dovrebbe comprendere un taglio delle accise su benzina e diesel, con una riduzione del costo di 15 centesimi al litro, sfruttando l'extragettito Iva e la rateizzazione delle bollette di luce e gas. Sarà un primo passaggio in attesa di un intervento più corposo, quando sarà definito il quadro di riferimento a livello europeo, dopo il Consiglio Ue del 24 e 25 marzo.