Il Bunga Bunga? Solo gare di burlesque
I travestimenti delle ragazze nelle serate di Arcore? Solo gare di burlesque. A dichiararlo è Silvio Berlusconi durante una pausa dell'udienza del processo Ruby. L'ex Presidente del Consiglio tenta così di giustificare il racconto di Imane Fedil, una delle "pentite" delle feste di Arcore. Imane, qualche giorno fa, fece riferimento alla presunte performance di Nicole Minetti e Barbara Faggioli che, in una serata trascorsa in compagnia del Cavaliere, "si presentarono vestite con tunica nera, copricapo bianco e croce sul seno". Le ragazze, a suo dire, iniziarono un balletto, a seguito del quale "si misero a togliere, mentre cantavano e si dimenavano tra di loro". Poi c'era Iris Berardi che "indossò la maglietta di Ronaldinho, con tanto di maschera, e si mise a ballare al palo. A poco a poco si è tolta tutto ed è rimasta in perizoma". Per Berlusconi, però, si trattò solo di "gare di burlesque".
"Mantengo queste ragazze perché hanno avuto la vita rovinata da questo processo"- Ma l'ex Presidente del Consiglio cerca di ridimensionare anche altri aspetti della vicenda. Riguardo alla telefonata incriminata alla questura di Milano, (avvenuta nella notte tra il 27 e il 28 maggio del 2010) il Cavaliere ha dichiarato di essersi limitato "a chiedere informazioni sull'identità della ragazza che mi era stata prospettata come la nipote di Mubarak". Berlusconi ha dichiarato di trovarsi al Palazzo di giustizia "per assistere alla sceneggiata", non esitando a definire "uno scandalo" l'utilizzo di soldi pubblici per un processo come questo. Ma la ribalta mediatica del procedimento, a suo dire, non starebbe danneggiando solo lui, ma anche molte ragazze che frequentavano spesso la sua dimora. A tal proposito, il Cavaliere ha dichiarato: "Mantengo queste ragazze perché hanno avuto la vita rovinata da questo processo". Il riferimento, forse, è ai bonifici alla Minetti e alle gemelle De Vivo partiti dal suo conto nel mezzo delle udienze. Berlusconi ha infine parlato della giovane marocchina: "Decidemmo di aiutarla per evitare che si prostituisse".