“Il bestiame paga, il mare è pericoloso”: il video della regione Piemonte per convincere i senegalesi a non migrare

“Volere una bella vita non dovrebbe spingerti a sacrificare te stesso. La vita è preziosa, il mare è pericoloso”. È il testo di una canzone, il cui videoclip è stato realizzato dalla Regione Piemonte con un obiettivo ben chiaro: spingere i giovani senegalesi a non migrare verso l’Europa.
A cura di Annalisa Girardi
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Si chiama "Teki fi menane na nek", cioè "Realizzarsi qui è possibile". È una canzone che si sente spesso alla radio in Senegal, di un gruppo locale che si chiama "Masse 36". Il videoclip è stato prodotto dall’assessorato alla Cooperazione internazionale della Regione Piemonte e l'obiettivo è chiaro: spingere i giovani senegalesi a non migrare verso l'Europa. "Volere una bella vita non dovrebbe spingerti a sacrificare te stesso. La vita è preziosa, il mare è pericoloso", dice la canzone.

E poi: "I giovani vogliono avere successo, ecco perché vogliono lasciare il Paese. Hanno scelto l'emigrazione illegale, molti hanno perso la vita: perché il mare è pericoloso, anche se altri hanno avuto fortuna". Quindi un avvertimento: "Chiedi quanti di loro sono rimasti, quanti sono stati respinti. Quanti di loro sono andati li senza la possibilità di tornare a casa. Non hanno né i documenti, né il lavoro. Non hanno abbastanza da inviare alle loro famiglie. Giochi con la tua vita esponendola al pericolo del mare. Sei partito, hai lasciato qui quello che sei per cercarlo altrove. Hai voltato le spalle alla tua famiglia e non sei nemmeno sicuro del tuo ritorno. Tua madre non può più mangiare bene a causa della tua partenza, sperando di rivederti un giorno". 

"Realizzarsi qui è possibile", lo spot della Regione Piemonte in Senegal

Infine la canzone afferma: "Realizzarsi qui è possibile. C'è un sacco di spazio per coltivare: semina, raccoglierai e vedrai. È pieno di progetti realizzabili, il bestiame paga. Sei intelligente, coraggioso, hai la volontà, la gioventù è una ricchezza. Non mettere davanti i soldi, vai alla conoscenza prima di tutto".

A condividere il video, sottolineando come sia stato realizzato dall'assessorato alla Cooperazione internazionale della Regione Piemonte, guidato dall'esponente di Fratelli d'Italia Maurizio Marrone, è La Stampa. Che sottolinea anche come la Regione abbia parallelamente lanciato progetti per i più giovani proprio in Senegal, decine di start up e corsi di formazione per spingere i ragazzi ad avviare una propria attività a casa loro.

Cosa prevedeva il decreto Cutro sulle campagne mediatiche nei Paesi di origine

Del resto anche Giorgia Meloni, durante la conferenza stampa da Cutro, aveva annunciato delle campagne mediatiche nei Paesi di origine dei migranti, per convincerli a non partire. "Faremo una campagna nei Paesi di queste persone, perché sappiano quali sono i rischi che corrono a mettersi in mano ai trafficanti. Daremo quote privilegiate a quei governi che ci aiuteranno a fare informazione", aveva detto.

Non solo, il decreto Cutro prevede anche di favorire in Italia gli ingressi – nelle quote previste per i lavoratori – proprio da quei Paesi che avviano campagne mediatiche in cui i cittadini sono scoraggiati dal partire. Nel testo infatti si legge:

Al fine di prevenire l’immigrazione irregolare, con i decreti di cui al presente articolo sono assegnate, in via preferenziale, quote riservate ai lavoratori di Stati che, anche in collaborazione con lo Stato italiano, promuovono per i propri cittadini campagne mediatiche aventi ad oggetto i rischi per l’incolumità personale derivanti dall’inserimento in traffici migratori irregolari.

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