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Opinioni

Il Bag Bang dei “renziani”: Altro che semplici rottamatori (REPORTAGE)

La Leopolda di Matteo Renzi vista attraverso le parole e le idee degli “altri” protagonisti. Decine di relatori e migliaia di persone decise e determinate: il Bing Bang per l’evoluzione della specie (politica).
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Big Bang Leopolda 2011

C'è un'altra Leopolda, oltre il palco minimalista e la scenografia "esplosiva". C'è un altro Big Bang, oltre l'indiscutibile successo personale di Matteo Renzi, oltre la ricchezza del dibattito e le dichiarazioni dei relatori. Ed è forse questo il segnale più importante che arriva dalla mobilitazione fiorentina. Già perchè i rottamatori sono cresciuti, malgrado intoppi e gelosie, defezioni e distinguo. E "sentono" di poter realmente cambiare le cose "a cominciare dal Partito, non malgrado il Partito", tanto per citare uno dei centinaia di giovani che hanno partecipato ai lunghi lavori della Leopolda.

E non si tratta del solito refrain sui giovani, i volontari, le nuove leve della politica. O meglio, non solo. Perchè alla Leopolda sono finite con il confluire energie ed idee, ambizioni personali e progetti collettivi, stimoli e proteste che ormai da troppo tempo circolavano sotterraneamente in tanta parte di quella che, forse con un certo pressappochismo, ci ostiniamo a definire "società civile". Sindaci di frontiera (metaforicamente parlando), studenti, imprenditori, ricercatori, giornalisti, attori, operai, "innovatori", una nebulosa articolata e complessa che alla Leopolda ha discusso, proposto ed immaginato un Paese sostanzialmente diverso. Una volontà di partecipazione, un malessere sotterraneo ed una impostazione a "costruire" che Renzi è stato in grado di convogliare e mettere in evidenza, di porre al centro della propria proposta politica (del resto, ancora "in divenire"…). E su temi di fondamentale importanza per di più. Innovazione, web, sviluppo, ma anche etica e legalità, trasparenza ed onestà, come hanno raccontato ai nostri microfoni Peter Kruger e Stefano Pisani, Sindaco di Pollica e successore del compianto Angelo Vassallo:

Big Bang – Leopolda 2011: Oltre la rottamazione

Le voci, le idee, le proposte della 3 giorni fiorentina

Un fiume di idee, parole e speranze, che "cerca di raccontare l'Italia in un periodo di crisi" e di costruire una "piattaforma nella quale c'è poco spazio per la polemica con il Partito". Già, il Partito Democratico e il senso di una contrapposizione che, malgrado il tentativo di Renzi di tenere un basso registro nelle prime dichiarazioni, resta evidente nelle parole degli "scontenti" Parisi e Chiamparino, nella scelta di un "ex rottamatore" come Civati, ma soprattutto nelle note di commento dei vertici del PD (Bersani in testa). Un tema sentito ma valutato da una prospettiva diversa dalla platea, dai volontari e dai relatori. Ed in effetti, praticamente nessuno scende nel dettaglio della polemica "generazionale", in pochi si spingono ad ipotizzare "Matteo alla guida del partito prima e dell'opposizione poi", in pochissimi si lasciano andare a giudizi stroncanti nei confronti dell'estabilishment democratico. Ecco, malgrado tutti siano consapevoli del "senso ultimo" della Leopolda, il punto è che nessuno pensa che "il futuro di Renzi possa essere lontano dal PD", però è necessario che i vertici del Partito si rendano conto che "un ricambio generazionale è necessario per non replicare i fallimenti dello scorso anno" e, nello specifico che "non è possibile determinare la leadership in base alle verifiche del 2009, perchè il Paese è cambiato così come sono cambiati gli equlibri all'interno del Partito". E se un po' tutti citano il "Guzzanti – Bertinotti" per rispondere alle "eccezioni vendoliane", al "segretario Bersani parliamo di contenuti: innovazione, ricerca, web", punti sui quali "il partito sconta un ritardo enorme che è testimoniato in maniera lampante dall'operato dei vertici".

Insomma, c'è tanta "energia" alla Leopolda, tanta voglia di partecipare e costruire, tante istanze, progetti ed idee che davvero sarebbe insensato lasciar cadere nella "logica correntizia" o liquidare come una "iniziativa personalistica" e finalizzata a regalare visibilità ad un nuovo "pretendente al soglio". Certo, affinchè questo non accada (e si eviti quell'autoreferenzialità che ha condannato al fallimento altri tentativi del genere) è necessario anche che nel "fronte dell'alternativa generazionale" si realizzino ampie convergenze e che si lavori per unire, in direzione del confronto e della condivisione, non solo verso l'obiettivo ultimo (lo svecchiamento della classe politica italiana), ma anche verso una piattaforma programmatica e un definito cammino comune. In tal senso forse ha ragione proprio Civati, quando sottolinea che il Paese ha bisogno di ben altro che del dualismo "in stile gormiti" fra lui e Renzi. Insomma, parafrasando slogan diversi, il Big Bang per l'evoluzione della specie (politica).

Interviste e riprese a cura di Alessio Viscardi

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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