Il 31 marzo scadono tutti gli aiuti sulle bollette di luce e gas, cosa farà il governo Meloni
Mancano meno di dieci giorni al 31 marzo, una data che da tempo governo, cittadini e imprese hanno cerchiato in rosso sul calendario. E anche se ormai non se ne parla quasi più – un po' per assuefazione ai problemi, un po' per il leggero calo che c'è stato negli ultimi mesi – a fine mese scadranno gli aiuti contro il caro bollette. Teoricamente sia quelli messi in piedi per famiglie e imprese, sia il bonus sociale per chi è più in difficoltà. Il governo ha concentrato gran parte dei fondi a disposizione in manovra per prorogare le misure contro il caro energia fino al 31 marzo – la spesa è stata superiore ai venti miliardi di euro – con la grande incognita di cosa sarebbe successo dopo. Siamo arrivati a fine marzo, ma cosa succederà è ancora un'incognita.
Nei giorni scorsi si è parlato di un nuovo decreto Bollette, su cui il governo ha fatto filtrare di essere al lavoro. Si è parlato anche di una proroga fino a fine anno del bonus sociale – che interviene sulle famiglie con un reddito Isee inferiore ai 15mila euro – ma, anche su questo, di conferme non ce ne sono. Ciò che è certo è che nei prossimi giorni Giorgia Meloni sarà a Bruxelles per il Consiglio europeo. È molto difficile che si possa tenere un Consiglio dei ministri in settimana, come lasciato intendere da fonti del governo. In ogni caso l'esecutivo dovrà affrontare la questione al più tardi all'inizio della prossima settimana, con la deadline fissata a venerdì 31 marzo.
Da mesi, ormai, vari esponenti del governo hanno annunciato – più o meno esplicitamente – che gli aiuti non saranno rinnovati. Forse solo il bonus sociale, ma è un'indiscrezione delle ultime ore. Il senso è chiaro: basta sostegni a pioggia, in maniera indiscriminata, ma serve un meccanismo premiale. Da un lato lo chiede anche l'Ue, che negli scorsi mesi ha invitato i Paesi membri a trovare un equilibrio negli aiuti di Stato sull'energia.
Il ministro Giorgetti ha parlato di un sistema per premiare, appunto, chi consuma meno energia. Il modello dovrebbe essere questo: una fascia protetta, a livello di costi, per il 70-80% dei consumi dell'anno precedente – da utilizzare come riferimento – mentre la restante parte, se eccedente, verrebbe pagata a prezzo di mercato. Non ci sono ulteriori novità su questo meccanismo, su cui però il Tesoro sta lavorando ormai da mesi. Con la manovra sono stati spesi oltre venti miliardi, che ovviamente ora il governo non ha nuovamente a disposizione. Insomma, in ogni caso non ci si possono aspettare grandi investimenti su questa misura. Ne eravamo tutti consapevoli, governo in primis.