Ignazio La Russa sul 25 aprile: “Già a Fiuggi riconoscemmo il valore assoluto della Resistenza”
Per Ignazio La Russa non solo non è vero che la destra italiana debba ancora fare i conti con il suo passato. Ma con la svolta di Fiuggi, quando Gianfranco Fini trasformò il Movimento sociale italiano per fondare Alleanza nazionale, abbandonando i riferimenti ideologici del fascismo per presentarsi come forza politica adatta a governare, quella stessa destra ha anche riconosciuto il valore della Resistenza. "A chi dice che la destra deve fare ancora i conti del passato, dico di leggere il libro di Pier Ferdinando Casini, che riprende alcune delle tesi di Fiuggi quando con Pinuccio Tatarella riconoscemmo chiaramente il valore assoluto della Resistenza nel ridare all'Italia libertà e democrazia", ha detto il presidente del Senato, intervenendo proprio alla presentazione del libro dell'ex leader dell'UdC.
Cosa ha detto La Russa sulla Resistenza
E ancora, rivolgendosi a Casini: "In questo libro tu l'hai descritto molto bene, ricordando il ruolo di Fini e il ruolo di Fiuggi, quando la destra seppe fare i conti con il suo passato. Con Tatarella e i suoi giovani di avanguardia, eravamo io e Gasparri, e ci battemmo per quelle tesi in maniera vittoriosa. Certo in quelle tesi c'è poi anche una differenza sostanziale, che è inutile nascondere: che mentre il rispetto per la Costituzione è totale e assoluto, noi dicemmo che non tutta la Resistenza, partigiani bianchi e partigiani rossi, avevano avuto lo stesso obiettivo".
La Russa ha proseguito precisando che "una parte della Resistenza, che pure era stata anch'essa importante per arrivare alla fase del dopoguerra , aveva probabilmente l'ambizione di dare all'Italia un governo che assomigliasse più all'Unione sovietica". Secondo il co-fondatore di Fratelli d'Italia questa sarebbe una verità storica che qualcuno avrebbe cercato di dimenticare negli ultimi anni.
"Migranti e protezione speciale? È tam tam che ci danneggia"
La Russa non ha parlato solo di Resistenza e di 25 aprile. Il presidente di Palazzo Madama ha anche risposto a una domanda sulla volontà, espressa chiaramente dalla maggioranza, di voler eliminare la protezione speciale per i migranti. "È il tam tam che ci sta danneggiando, ‘andate in Italia che lì possiamo starci come vogliamo'. Questo provoca un afflusso superiore a quello che possiamo permetterci. È un tam tam ideologico", ha detto.
La Russa vuole portare Papa Francesco in Parlamento
Infine, La Russa ha concluso affermando che gli piacerebbe che anche Papa Francesco andasse in Parlamento a parlare alle Camere, come già fatto da Giovanni Paolo II quando Casini presiedeva Montecitorio. "Casini finisce il suo libro dicendo che i presidenti di Camera e Senato dovrebbero provare a riportare un Papa in Parlamento. A me questa idea piace molto. Credo che con l'aiuto anche di Casini, che è stato il presidente della Camera che ha dato la parola al Papa Wojtyla, una possibilità del genere vada ripercorsa. Io comunque ne sarei felice se l'attuale Papa potesse seguire le orme dell'unico Papa che e venuto in Parlamento che io ricordi, sarebbe una cosa bellissima".