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Ignazio La Russa ha nominato i membri della commissione d’inchiesta sul Covid: ecco chi sono

Ignazio La Russa ha nominato i 15 senatori che faranno parte della commissione di inchiesta sulla pandemia di Covid, dopo il rifiuto delle opposizioni di prendere parte ai lavori e scegliere i propri rappresentanti.
A cura di Annalisa Girardi
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Ignazio La Russa ha nominato i membri della commissione di inchiesta sul Covid, che avrà il compito di indagare sulla gestione della pandemia da parte del secondo governo Conte. Una decisione arrivata dopo che le opposizioni si sono rifiutate di nominare i propri rappresentanti, per non prendere parte a un organismo che ritengono una sorta di "tribunale politico". Il presidente del Senato – come gli consente di fare il regolamento di Palazzo Madama – ha quindi scelto direttamente i nomi dei 15 componenti, annunciati durante l'ultima seduta dell'Aula.

Ecco chi saranno:

  • Alfredo Bazoli (Pd),
  • Gianni Berrino (FdI),
  • Francesco Boccia (Pd),
  • Claudio Borghi (Lega),
  • Peppe De Cristofaro (Avs),
  • Guido Liris (FdI),
  • Marco Lisei (FdI),
  • Lucio Malan (FdI),
  • Raffaella Paita (Iv),
  • Stefano Patuanelli (M5s),
  • Massimiliano Romeo (Lega),
  • Licia Ronzulli (FI),
  • Luigi Spagnolli (Aut),
  • Francesco Zaffini (FdI),
  • Ignazio Zullo (FdI).

Tra i membri chiaramente compaiono anche esponenti delle opposizioni, come si vede dall'elenco, ma sono stati scelti direttamente dal presidente del Senato. Anche la Camera dovrà nominare i suoi 15 esponenti, sempre in proporzione ai gruppi parlamentari.

La commissione di inchiesta ha ricevuto questo inverno il via libera in Parlamento, tra le polemiche dei partiti di opposizione. Soprattutto dal Partito democratico e dal Movimento Cinque Stelle, al governo durante l'emergenza sanitaria, sono state denunciate "accuse infamanti" ai danni di Giuseppe Conte e Roberto Speranza, all'epoca ministro della Salute: secondo l'opposizione il vero obiettivo della Commissione non sarebbe tanto quello di fare luce su quanto accaduto in un periodo delicatissimo per il Paese, in modo da essere anche più preparati nel caso in cui scenari del genere si ripresentassero in futuro, ma di giudicare un governo precedente.

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