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Identikit del dirigente del Pdl: “Tette eccellenti ma debole di meningi”

Durissimo editoriale di Vittorio Feltri contro i “peones” berlusconiani e l’estabilishment del Popolo della Libertà: “Senza Silvio non contano nulla, non hanno le carte in regola”
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Se ancora non fosse chiaro, ad ulteriore ratifica dello stato di coma forse irreversibile del Popolo della Libertà arriva la stilettata al veleno di Vittorio Feltri. Dalle colonne de Il Giornale, l'ex direttore e consigliere fidatissimo del Cavaliere si inserisce nel botta e risposta fra Berlusconi e Galli della Loggia (che aveva "sminuito", per così dire, il ruolo dei dirigenti del Pdl esprimendo tutti i suoi dubbi sulla loro capacità di sopravvivere al tramonto del leader), non risparmiando critiche e reprimende.

"Facevano numero quando Forza Italia prima e il Pdl poi avevano percentuali importanti. Ora sono soltanto pesi morti. Il partitop personale del cavaliere ha person lustro e potenza, ma rimane il partito del fondatore. Senza di lui varrebbe zero. hanno voglia i peones di darsi da fare per dimostrare il contrario e garantirsi il domani a prescindere dal capo. Non hanno le carte in regola".

E il ritratto della pseudo classe dirigente del Pdl, è davvero impietoso. Si passa dai gregari "privi di personalità, incapaci di imporsi, psicologicamente sudditi del leader che non riescono a costruirsi un futuro e neppure immaginarlo", alle "vecchie glorie senza gloria" fino ad arrivare alla "gente mediocre dall'inchino facile (salvo alcune eccezioni) ma inabile ad altre attività, oppure dotata di tette eccellenti ma di meningi deboli". "Cariatidi" e mediocri che il vecchio leader non ha il coraggio di scaricare per dar vita a quel "partito giovane, bello, forte" che potrebbe garantire un futuro all'intera area di centrodestra, riconquistando credibilità agli occhi degli elettori. Insomma, Feltri non le manda certo a dire e l'impressione è che sia solo la prima parte di un regolamento di conti che investe non solo i quadri dirigenti del Pdl. Perché la lenta agonia del centrodestra è anche il punto di attrito di vecchi e nuovi fiancheggiatori, fra apprendisti stregoni e consiglieri più o meno apprezzati dal grande comunicatore, fra scettici e possibilisti. E ai quali forse non resta che tornare ad invocare il "caro, vecchio leader di un tempo". Sperando che abbia la forza e la voglia di decidere anche per loro.

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A Fanpage.it fin dagli inizi, sono condirettore e caporedattore dell'area politica. Attualmente nella redazione napoletana del giornale. Racconto storie, discuto di cose noiose e scrivo di politica e comunicazione. Senza pregiudizi.
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