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I voti di Sgarbi al governo: “Tajani è ministro di cosa? Salvini lo chiamo per sistemare le strade”

Il sottosegretario alla Cultura ha dato i voti ai ministri del governo Meloni, di cui fa parte: quattro a Crosetto, otto a Sangiuliano, di Tajani dice “non me lo ricordo” e di Salvini che lo chiamerebbe per sistemare strade e ponti.
A cura di Tommaso Coluzzi
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Prima sono tutti dieci, poi diventano voti più bassi. Qualcuno non se lo ricorda, altri sono spariti, ma forse non è un male. Vittorio Sgarbi dà i voti al governo Meloni, di cui fa parte con il ruolo di sottosegretario alla Cultura, e torna a far parlare di sé dopo la serata del Maxxi e gli insulti alle ragazze nate nel 2000. Il sindaco di Arpino, intervistato dal giornalista Stefano Zurlo durante "Gli incontri del Principe" a Viareggio, ha fatto il gioco delle pagelle con i ministri dell'esecutivo, fino ad arrivare ai leader del centrodestra e a quella del Partito Democratico.

Si parte con il ministro Crosetto, al centro della polemica interna al centrodestra sulla destituzione del generale Vannacci, con cui Sgarbi si è schierato pubblicamente. Forse per questo il titolare della Difesa merita un quattro. Poi tocca a Sangiuliano, di cui Sgarbi è sottosegretario al ministero della Cultura, per lui un bell'otto. E il ministro dell'Economia Giancarlo Giorgetti: "È stato assorbito da Meloni, è stato melonizzato, è un po' sommerso dall’attivismo della premier, sette", dice Sgarbi. Tradotto? "Cinque".

Maria Elisabetta Alberti Casellati prende il massimo dei voti, senza traduzione stavolta. Ma la motivazione non è delle più edificanti: "Presidente del Senato? – dice Sgarbi – È ministro delle riforme, non si è vista una riforma, una grande discrezione, la riforma deve essere indolore quindi ottimo, dieci". Per la segretaria dem Elly Schlein arriva un bel dieci, poi tradotto in un due.

Infine si passa ai vertici del centrodestra e del governo: "Tajani non me lo ricordo, è ministro di cosa?", commenta Sgarbi. Il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio non ne sarà particolarmente contento. E poi Matteo Salvini: "Mi pare che sia bravo – dice il sottosegretario – se c'è da sistemare una strada o un ponte io lo chiamo". E si finisce con Giorgia Meloni, qui niente ironia: "Mi pare particolarmente brava, è stata tenace e determinata".

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