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I (troppi) viaggi dei governatori regionali

Un’inchiesta de L’Espresso fa emergere la grande vocazione alla mobilità, soprattutto internazionale, da parte dei governatori di Regione. E allora capita che Cota preferisca incontrare Marchionne a Detroit o che, nel giro di 2 anni, il marchigiano Gian Mario Spacca vada 7 volte in Cina.
A cura di Alfonso Biondi
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Il governatore del Lazio Polverini

Africa, California, Giordania, Cina. E chi più ne ha più ne metta. Un'inchiesta de L'Espresso conferma che ai nostri governatori regionali, e ai loro consiglieri, piaccia parecchio andare in missione, soprattutto all'estero. A volte anche per viaggi istituzionali di dubbia utilità, senza troppo badare all'esborso di denaro pubblico. E mentre nel 2011 i viaggi degli italiani si sono ridotti del 15% (dati Istat), i nostri amministratori regionali viaggiano, viaggiano, viaggiano…

Il richiamo della Cina- Nell'ultimo triennio, complice anche l'Expo di Shanghai, i viaggi degli amministratori regionali in Cina si sono moltiplicati in maniera esponenziale. Da Roberto Formigoni a Nichi Vendola, da Vasco Errani a Enrico Rossi: quasi nessuno è riuscito a resistere al richiamo cinese. E non ne è rimasto immune neanche il governatore delle Marche Gian Mario Spacca, che in un paio d'anni s'è recato lì addirittura 7 volte. Motivo? La mostra itinerante sul missionario maceratese Matteo Ricci. E Spacca non s'è sottratto agli impegni: il Guandong, lo Jiangsu, Shanghai, Nanchino, Macao, l'Hunan, Pechino, il Dalian. Una sola missione, quella del 2009, cui hanno partecipato 7 funzionari e due consiglieri, è costata la bellezza di 75mila euro. Abbastanza cara anche la seconda missione di Vendola che, sempre nel 2009, s'è recato nel Paese asiatico per incontrare il segretario del Pc del Guandong: lui e il suo capo di gabinetto, conteggiando solo le spese fisse, sono costati 24.017, di cui 3.345 euro di alberghi (500 euro a notte).

Formigoni giramondo, Cota incontra Marchionne a Detroit Come i suoi colleghi, anche Roberto Formigoni sembra avere una grossa predilezione per le missioni all'estero. Il governatore della Lombardia ha incontrato decine di capi di Stato, che si chiamino Fidel Castro o Abdallah di Giordania. Dal 1995 il politico di centrodestra e la sua giunta hanno piantato la bandiera della Lombardia in 38 nazioni. E Renata Polverini? In appena due anni è riuscita a collezionare ben 10 missione all'estero. L'Espresso cita una missione di 5 giorni a New York, cui parteciparono in tutto una quindicina di persone tra staff e giornalisti. Obiettivo della missione siglare un accordo con l'Fbi e realizzare una scuola per le polizie locali del Lazio. Dopo un anno e mezzo, però, della scuola nemmeno l'ombra. Emblematica poi la missione a Betlemme: per consegnare 4mila euro a un orfanotrofio, da Roma sono partite  ben 10 persone. Risultato? Il costo della trasferta è stato superiore alla somma donata. E il leghista Cota? Nonostante la sede della Regione Piemonte e quella della Fiat distino solamente qualche chilometro, ha pensato bene di andare a parlare con Marchionne a Detroit, nello stabilimento Chrysler di Jefferson North. Il governatore della Sardegna Ugo Cappellacci, invece, per Capodanno ha fatto visita al contingente della Brigata Sassari ad Herat.  Ovviamente a bordo di un C130 dell'Aeronautica militare.

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