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Guerra in Ucraina

I tre motivi per cui la lista delle armi che inviamo in Ucraina è segreta

Anche il terzo decreto con cui il governo sancisce l’invio di armi in Ucraina rimarrà secretato. Ma perché? E come può il governo mandare armi in Ucraina se una legge del 1990 vieta di fornire materiale militare ai Paesi in guerra?
A cura di Annalisa Girardi
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Non sappiamo quali armi l'Italia sta mandando in Ucraina. Infatti anche il terzo decreto con cui il governo sancisce l'invio di armamenti a Kiev, per sostenere la difesa ucraina contro l'invasione da parte della Russia, rimarrà secretato. Il Copasir, che oggi ha ascoltato il ministro della Difesa, Lorenzo Guerini, si è limitato ad assicurare che anche questo ultimo provvedimento sia in linea con gli indirizzi forniti dal Parlamento, che a inizio marzo aveva autorizzato l'invio di armi in Ucraina. Ma perché la lista delle armi rimane segreta? E soprattutto, perché il governo può decidere di non rivelare il contenuto di un decreto così importante?

Il Parlamento autorizza l'invio di armi in Ucraina

Partiamo dal principio. Lo scorso 1° marzo in Parlamento sono state approvate due risoluzioni con cui è stato dato il via libera all'invio di armamenti in Ucraina, affinché Kiev potesse "esercitare il proprio diritto alla legittima difesa" dopo l'invasione da parte della Russia il 24 febbraio precedente. Con quel provvedimento sia la Camera che il Senato hanno quindi autorizzato il governo italiano a predisporre l'invio di armi in Ucraina. Si tratta di una deroga a quanto stabilito dalla legge 185 del 1990, che vieta di esportare armi a un Paese in guerra. Questo può essere fatto, ed è esattamente quanto accaduto in questo caso, solo quando c'è un'autorizzazione da parte del Parlamento.

Ecco perché la lista è segreta: i tre motivi spiegati da Guerini

Ma perché la lista è stata secretata in ogni decreto? A dare qualche spiegazione è stato il ministro Guerini in un'audizione alle commissioni di Camera e Senato. L'esponente del Partito democratico ha spiegato il contenuto dei decreti è stato secretato "per ovvi motivi di riservatezza, trattandosi di materiale sensibile". Questioni strategiche quindi, che riguardano in primo luogo la necessità di non fornire informazioni che potrebbero rivelarsi utili alla Russia. Inoltre, mantenendo inaccessibile la lista di armamenti forniti da un Paese occidentale all'Ucraina si starebbe anche cercando di non alimentare un terreno fertile per l'escalation e l'allargamento del conflitto, con la Russia che continua ad accusare Europa e Stati Uniti di politiche aggressive nei suoi confronti. Ma c'è anche un altro motivo: alcuni Paesi produttori di armi avrebbero cioè esplicitamente richiesto di mantenere la riservatezza. Infine, il presidente del Copasir, il senatore di Fratelli d'Italia Adolfo Urso, in un'intervento a Sky Tg24, ha inoltre spiegato come la lista di armi non sia stata rivelata "per non mettere innanzitutto a rischio il nostro Paese".

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