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I soldi del Pnrr non verranno spesi per le armi, Fitto: “Governo non userà quei fondi per munizioni”

In entrambe le Camere, a Palazzo Madama così come a Montecitorio, è stato approvato il punto delle mozioni delle opposizioni in cui si impegna il governo ad escludere l’utilizzo delle risorse del Pnrr per acquisto e produzione di armamenti.
A cura di Annalisa Cangemi
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No all'utilizzo delle risorse del Pnrr per le armi all'Ucraina. A Palazzo Madama, così come a Montecitorio, le Assemblee hanno approvato il punto delle mozioni delle opposizioni in cui si impegna il governo ad escludere l'utilizzo dei fondi del Pnrr per acquisto e produzione di armamenti.

L'Aula della Camera ha detto sì ai punti delle mozioni sul Pnrr delle opposizioni, Partito Democratico, Movimento Cinque Stelle ed Alleanza Verdi e Sinistra, che escludono l'uso delle risorse del Piano nazionale di ripresa e resilienza per scopi militari. L'Assemblea di Montecitorio ha respinto le parti restanti dei testi, che sono state quindi votate per parti separate.

In particolare, la Camera ha approvato il capoverso 11 del dispositivo della mozione Braga ed altri (nuova formulazione), respingendone le restanti parti con distinte votazioni; approvato congiuntamente gli identici capoversi 9, riformulato, del dispositivo della mozione Francesco Silvestri ed altri (nuova formulazione), e 9 del dispositivo della mozione Zanella ed altri, respingendone con distinte votazioni le restanti parti; ha respinto il dispositivo della mozione Richetti ed altri e approvato, con distinte votazioni, la mozione Foti, Molinari, Barelli, Lupi ed altri.

"Non un euro del Pnrr sarà speso per le armi. Una vittoria del Partito Democratico che con mozione votata da tutti obbliga il Governo a rispettare questo impegno. I fondi dell'Europa servono per nidi, case della salute, infrastrutture per il Sud: basta ritardi e confusione dal Governo", ha scritto su Twitter Chiara Braga, capogruppo Pd alla Camera dei Deputati.

"Vi chiediamo parole chiare sull'indisponibilità, parole a cui seguano fatti, a utilizzare le risorse del Pnrr e dei fondi di coesione per la produzione di munizioni e di armamenti. Vogliamo su questo chiarezza", aveva detto la segretaria del Partito democratico, Elly Schlein, intervenendo in Aula alla Camera nel corso della discussione delle mozioni, rivolgendosi al ministro per gli Affari europei, per le politiche di coesione, per il Pnrr e per il Sud, Raffaele Fitto.

Il ministro, nel corso della discussione, ha ribadito la posizione dell'esecutivo: "Ho avuto modo già di dirlo in modo chiaro durante il dibattito al Senato in risposta ad una interrogazione. Il governo Meloni non ha alcuna intenzione di utilizzare le risorse del Pnrr per interventi che possano finanziare le armi".

Dopo il voto Schlein ha commentato così: "La questione della mozione discussa oggi merita attenzione perché finalmente abbiamo avuto dal governo la chiarezza che gli avevamo chiesto nell'escludere dal Pnrr la produzione di armamenti e munizioni", ha detto ai cronisti in Transatlantico. "La mozione del Partito democratico, in questa parte che esclude l'utilizzo di fondi del Pnrr per produrre armi e munizioni, è stata votata all'unanimità".

Una mozione analoga sulle armi ha ottenuto oggi pomeriggio l'ok del Senato. Come per la Camera si è proceduto a votazioni per parti separate: Palazzo Madama ha approvato alcune parti della mozione unitaria di Pd, M5S e Avs, su cui il governo aveva dato parere favorevole, in particolare votando a favore del punto 11 con 146 sì, quello che prevedeva appunto l'esclusione dell'utilizzo "delle risorse di pertinenza del Pnrr per la produzione di armi e munizioni in conseguenza degli aiuti forniti all'Ucraina".

Camera e Senato dicono ok a mozione maggioranza sul Pnrr

Da entrambi i rami del Parlamento è arrivato l'ok alla mozione di maggioranza che riguarda le iniziative in materia di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Il testo approvato a Palazzo Madama impegna l'esecutivo, tra l'altro, "a proseguire nell'attività di attuazione delle riforme e degli investimenti previsti dal Pnrr, come aggiornato anche con l'inserimento del capitolo REPowerEU, assumendo tutte le iniziative ritenute necessarie al fine di assicurare il tempestivo raggiungimento entro il 2026 delle milestone e dei target" e "ad informare il Parlamento sullo stato di attuazione del Pnrr, sugli investimenti e sulle riforme inserite nella proposta di aggiornamento del Pnrr, comprensiva del capitolo REPowerEU, consentendo un adeguato ed approfondito esame".

Anche l'aula della Camera ha approvato la mozione presentata dalla maggioranza sulle "iniziative in materia di attuazione del Piano nazionale di ripresa e resilienza". La votazione è avvenuta per parti separate. Il testo, su cui il governo aveva espresso parere favorevole, impegna l'esecutivo, "al fine di assicurare la piena realizzazione del Pnrr e il raggiungimento di tutti gli obiettivi qualitativi e quantitativi previsti", "a elaborare una proposta di aggiornamento del Piano che si focalizzi specificatamente su misure che hanno registrato un notevole ritardo nella fase di avvio o un rilevante incremento dei costi".

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