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I salari italiani sono sempre più bassi, anche se la disoccupazione cala

L’Ocse registra il calo della disoccupazione in Italia, ma lancia l’allarme sui salari: nel 2022 saranno erosi dall’inflazione, i lavoratori perderanno il 3%.
A cura di Tommaso Coluzzi
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L'analisi del mercato del lavoro italiano firmata dall'Ocse è fatta di luci e ombre. Se è vero che da un lato viene segnalata in calo la disoccupazione con un livello di occupazione tornato al periodo pre-Covid, dall'altro la questione salariale resta incredibilmente attuale e allarmante. Gli stipendi italiani caleranno ancora, anche quest'anno, e l'unico Paese in cui diminuiranno di più nell'Unione europea è la Spagna.

"I salari reali scenderanno del 3% in Italia nel corso del 2022, contro una media Ocse del 2,3%", si legge nelle proiezioni contenute nelle Prospettive dell'Occupazione Ocse 2022 pubblicate ieri a Parigi. La minima crescita dei salari non riesce a tenere il passo dell'inflazione: "Nonostante l'aumento della tensione nel mercato del lavoro, la crescita salariale nominale rimane debole in Italia – scrive ancora l'Ocse – nel secondo trimestre 2022, la crescita annua dei salari orari negoziati è rimasta intorno all'1%, mentre l'inflazione ha raggiunto il 6,9% (contro una media Ocse del 9,7%)". Il risultato, appunto, è un calo dei salari reali del 3% nel corso del 2022. L'ennesima pessima notizia per i lavoratori, soprattutto per quelli che già sono in difficoltà.

Dall'Ocse arrivano anche buone notizie: "Il mercato del lavoro ha continuato a migliorare nei primi mesi del 2022 portando il tasso di disoccupazione al 7,9% a luglio – anche se ancora ben al di sopra della media Ocse del 4,9%, si legge nel report – In Italia l'impatto della crisi del Covid-19 sul mercato del lavoro è stato attenuato dall'uso massiccio della Cassa Integrazione. Nonostante l'enorme calo delle ore lavorate, il tasso di disoccupazione massimo del secondo trimestre 2020 era solo 0,5 punti percentuali al di sopra del 9,7% del dicembre 2019".

Insomma, il tasso di disoccupazione cresce – ma bisogna sempre vedere con che tipologia di contratti, che sappiamo fare la differenza visto il boom di quelli a termine – e quello di disoccupazione cala. Il problema, però, restano i salari erosi dall'inflazione.

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