Nel 2005 una piccola casa editrice pubblica un volume intitolato "Hitler turista in Italia". Il libro trova posto in un catalogo pieno di testi che trattano di storia militare e accanto a titoli come "Mussolini uomo di pace" o "Ettore Muti. Un eroe dimenticato". L'autore è Maurizio Martucci e nell'introduzione ringrazia per la buona riuscita della sua impresa una persona in particolare: "Al fraterno amico Alessandro Giuli per il prezioso e qualificato contributo apportato nella realizzazione". E si quel Giuli è proprio l'attuale Ministro della Cultura.
Il libro è una discutibile tesi di laurea che racconta il viaggio di Hitler a Roma come un tripudio di folla in festa, e dove si sostiene che proprio durante il suo viaggio nella penisola il dittatore tedesco abbia trovato ispirazione per mobilitare al meglio le masse in patria. Si legge: “A mio avviso, quelle sette giornate possono essere rilette come l’immagine esemplare di uno dei momenti di massima partecipazione collettiva al Regime fascista. Un’imponente adesione che paradossalmente risulta essere trascurata del tutto o in parte sottaciuta dalla storiografia contemporanea. Con questo mio contributo di mera ricostruzione storica ho voluto così colmare questo lacunoso vuoto, senza per questo volermi fare portatore di pregiudizi alcuni, non essendo di certo mio l’intento di ergermi a giustiziere di un percorso che appartiene di fatto al nostro passato”. Fosse mai avere dei pregiudizi su Hitler o Mussolini!
Ma chi è l'autore del libro a cui Giuli ha prestato il suo ingegno e il suo "prezioso e qualificato contributo"? Martucci è stato con Giuli un camerata folgorato sulla via della tecnoribellione di Meridiano Zero (online si trova anche un suo articolo in cui racconta l'esperienza del gruppo di estrema destra), mentre ora scrive pamphlet e organizza le proteste contro il pericolo del 5G e insegna presso un'università telematica.
Dal passato recente del Ministro, nell'occhio del ciclone per le anticipazioni di un'inchiesta condotta da Report, continuano a emergere scorie imbarazzanti. Come i libri pubblicati con case editrici di estrema destra, piene di testi revisionisti o di autori antisemiti, per proporre ai lettori i suoi studi sui riti dell'antica Roma, e poi la già citata militanza giovanile in Meridiano Zero, ora anche la dedica su un volume che racconta "Hitler turista".
Non è che vogliamo a ogni costo mettere in dubbio la professione di antifascismo del ministro, d'altronde una mano per le fatiche letterarie a un vecchio amico non si può negare. Chiudiamo però con le rime del Pasquino che accolsero l'arrivo del Führer, mentre gli operai ancora montavano le quinte posticce per la sfilata dei due dittatori: "Povera Roma mia de travertino / te sei vestita tutta de cartone / pe’ fatte rimirà da ‘n imbianchino / venuto da padrone!".