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I rimborsi elettorali e la pioggia di quattrini sui partiti “fantasma”

Partiti defunti, associazioni sconosciute e movimenti misteriosi ricevono vagonate di quattrini dallo Stato. E per partecipare al lauto banchetto basta davvero poco.
A cura di Alfonso Biondi
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Voto alle elezioni

Lo scandalo Lusi ha riportato alla ribalta mediatica la questione dei  rimborsi elettorali ai partiti e della loro concessione decisamente allegra. Nel caso specifico, la Margherita ha beneficiato di diversi milioni di rimborsi elettorali pur essendo un partito che di fatto non esisteva più, pur  non avendo esigenze di campagna elettorale. La questione, però, non interessa solamente la Margherita. La pioggia di finanziamenti pubblici coinvolge anche partiti dai nomi impronunciabili, associazioni regionali sconosciute e movimenti associativi praticamente ignoti. Silvia Cerami, in un articolo su L'Espresso, spiega come quello dei rimborsi elettorali sia un vero affare, soprattutto per le "listarelle".

RAGGIUNGI L'1% E VINCI IL MONTEPREMI- Per le elezioni politiche, per le regionali e per le europee le cose sono abbastanza semplici: un euro a voto per cinque anni. Da calcolare rigorosamente su tutti gli aventi diritto, poco importa se le schede sono nulle o se gli italiani a votare non ci vanno proprio. Per avere il rimborso basta solamente superare l'1% dei consensi (sarà il 4% della prossima legislatura). Qualcuno obietterà: ma il referendum del '93 non aveva abolito il finanziamento pubblico ai partiti? Vero. Ma la casta se n'è fregata di quella consultazione, o meglio ha deciso di aggirarla, cambiando denominazione ai finanziamenti pubblici, diventati per magia "rimborsi elettorali". Nella sostanza, però non cambia nulla: negli ultimi 15 anni abbiamo speso oltre 2 miliardi di euro in rimborsi elettorali, 250 milioni solamente nel 2010.

UN DEPUTATO E UN SENATORE VALGONO 91MILA EURO- Ed ecco che il "Partito dei pensionati", ricevendo un bel rimborso di 192mila euro, chiude il 2010 con un avanzo di 29mila euro: un incremento di 225mila euro rispetto all'anno precedente. E che dire di "Slovenska Skupnost" (Unione Slovena), il partito friulano che prima delle elezioni regionali del 2009 tirava a campare solamente grazie alla dedizione dei suoi volontari e che ora incassa 12mila euro di rimborsi all'anno? Un altro caso interessante è senza dubbio quello del "MAIE- Movimento associativo degli italiani all'estero", il cui quartier generale è a Roma, in via Gradoli. Il MAIE nelle ultime elezioni politiche ha conquistato un seggio alla Camera e un seggio al Senato: due poltroncine che,  "per effetto dell'attività politica svolta e dei risultati ottenuti", gli valgono 91mila euro di rimborsi elettorali all'anno. Complimenti.

CE N'E' ANCHE PER LE ASSOCIAZIONI- Ma anche le associazioni non se la passano malaccio. L'associazione comunale  "Una regione in comune" di Pordenone ha chiuso il bilancio in attivo di 50mila euro, esattamente l'ammontare del contributo ricevuto." Uniti per la Sicilia"- associazione regionale nata nel 2006 per raggruppare i partiti minori di centrosinistra (Verdi, la Rosa nel pugno, Idv etc.) preoccupati di raggiungere la soglia del 5%- è sparita dopo le dimissioni del Presidente della Regione Totò Cuffaro, ma continua a ricevere finanziamenti. L'associazione può vantare rimborsi elettorali per ben 221 euro.

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