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I radicali nel governo Berlusconi?

Il leader dei radicali Marco Pannella apre clamorosamente al Governo Berlusconi. La Bonino però non si fida del Presidente del Consiglio e si mostra più prudente.
A cura di Alfonso Biondi
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Marco Pannella leader dei Radicali

Scenari di fantapolitica. O forse no. Non è un mistero che Berlusconi stia cercando da tempo di rimpinguare la maggioranza di governo, ormai poggiata su fondamenta tutt'altro che solide. Dopo la nascita di Iniziativa responsabile e i tentennamenti del finiano Barbareschi (che proprio oggi ha dichiarato che non lascerà Fli), negli ultimi giorni è venuta fuori una notizia che ha del clamoroso: a soccorrere il Governo Berlusconi potrebbe essere Marco Pannella.

Tutto nasce da una lettera che il leader dei radicali ha inviato al Corriere della Sera. Dopo alcune premesse, Pannella scriveva così:

Sono fermamente convinto che sia metodologicamente necessario, democratico, dovere civile aiutare anche le istituzioni disastrate, tutte; e far durare la legislatura più in là che possibile, se possibile fino alla fine. La «alternativa» di elezioni anticipate non è tale, ma disastrosa e sintomatica: oltre tutto, avremmo elezioni assolutamente antidemocratiche, fuori legge, di stampo «CL-PD», di regime violentemente truffaldino, come e più di quello – ad esempio – lombardo-formigoniano, alla Bruti Liberati per intenderci. Ed è proprio quello che si vuole, istintivamente.

Insomma il leader dei radicali potrebbe tendere la mano al Presidente del Consiglio, messo in forte imbarazzo dal caso Ruby. E lo farebbe per il bene del Paese.

Emma Bonino, però, ha cercato subito di smorzare i toni e di riportare un pò tutti alla realtà.  Pur non duro nella forma e nella sostanza, l'intervento della vice presidente del Senato puntualizza molte cose:

Capisco questa iniziativa di Marco quando dice che bisogna scommettere il pochissimo probabile contro il molto possibile. Ma io rispetto a lui ho meno fiducia, Berlusconi non mi pare più in grado di gestire alcunché politicamente parlando, non lo ha fatto nemmeno in periodi meno turbolenti, e non vedo perchè dovrebbe farlo adesso.

La Bonino non intende quindi partecipare alla serie "Al letto col nemico", ma puntualizza: "Non si tratta di entrare al governo o in maggioranza, ma se, per esempio, arrivasse un'amnistia ci manca pure che i radicali non lo votano. Consiglierei prudenza a chi grida ai tradimenti, è già stato fatto prima del 14 dicembre e poi i voti a Berlusconi sono arrivati da qualche transfuga dell'Idv e del Pd, non da noi, così come sull'ultima votazione sulla perquisizione per il caso Ruby".

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