I probabili nomi dei ministri nella squadra di governo di Mario Draghi
Tecnici o politici. La squadra di ministri del governo Draghi è ancora tutta da decidere, mentre i partiti hanno scelto tendenzialmente la linea pubblica di rimandare il punto a quando sarà definito il programma dell'esecutivo. Tra oggi e domani si concluderà il secondo giro di consultazioni, quello in cui il presidente incaricato scenderà nei dettagli con le forze politiche, dopo aver incassato la disponibilità di tutti i gruppi tranne Fratelli d'Italia. Il weekend trascorso in Umbria, Draghi lo ha passato a scrivere una bozza di programma da discutere con le delegazioni. E se si punta a un giuramento venerdì, è naturale pensare che in questi nuovi incontri si inizi a parlare anche di quelle che volgarmente vengono definite "poltrone".
I possibili nomi per i ministri politici
Ministri, viceministri, sottosegretari, la squadra di governo. Movimento 5 Stelle e Partito Democratico, così come la Lega, chiedono un governo politico, ovvero con ministri che siano espressione dei gruppi che lo compongono. Per altri, come Italia Viva, non fa differenza. Ma Draghi sa bene che servirà un'impresa per mettere tutti d'accordo, prima sul programma e poi sui nomi. Se scegliesse di inserire delle figure politiche nella squadra di ministri dovrebbe stare attento agli equilibri che si creerebbero: in un primo momento si parlava dei leader, immaginate Salvini e Zingaretti seduti allo stesso tavolo in Consiglio dei ministri. Perciò si è iniziato a parlare di figure all'interno degli stessi partiti ma meno esposte: per la Lega si fa il nome di Giancarlo Giorgetti o Giulia Bongiorno, per il Pd di Lorenzo Guerini, Andrea Orlando e Dario Franceschini. Per i 5 Stelle Luigi Di Maio e Stefano Patuanelli, oltre al presidente uscente Giuseppe Conte, per Forza Italia Antonio Tajani e Mara Carfagna.
Governo Draghi e totoministri, le ipotesi sui nomi dei tecnici
Il presidente Mattarella ha chiesto un governo di alto profilo, ed è proprio intorno a questo concetto che si concentrerebbe la scelta di Mario Draghi. Una serie di tecnici di valore indiscutibile nei ministeri chiave: Marta Cartabia alla Giustizia, Luciana Lamorgese agli Interni (sarebbe una conferma del Conte due) e un nome di peso all'Economia (l'ultimo è il dg di Bankitalia Daniele Franco). In ogni caso trovare l'equilibrio sarà molto difficile, soprattutto se i partiti decidessero di essere poco collaborativi. Ad esempio Giorgetti allo Sviluppo Economico potrebbe essere accettabile per il Pd solo con la conferma di Gualtieri all'Economia (che sembra sempre più improbabile). Per il Tesoro spunta anche l'opzione, remota ma plausibile, che Draghi decida di prendere la delega ad interim.