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I Patrioti Ue bocciano Vannacci come vicepresidente, votano tutti contro tranne la Lega

Nell’incontro dei Patrioti per l’Europa, il gruppo europeo di cui fa parte la Lega, tutte le delegazioni tranne quella del Carroccio si sarebbero espresse contro la permanenza di Roberto Vannacci come vicepresidente. Pochi giorni fa, però, Vannacci è stato eletto per acclamazione. Resta da capire, quindi, se e come arriverà un passo indietro.
A cura di Luca Pons
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Sembra che l'esperienza di Roberto Vannacci come vicepresidente dei Patrioti per l'Europa, il gruppo di cui la Lega fa parte al Parlamento europeo, potrebbe essere breve. Durante un incontro tra i vertici del gruppo che si è svolto ieri, raccontato da Fanpage.it, i capidelegazione si sarebbero espressi sull'opportunità di mantenere il generale come vicepresidente nel gruppo. Avrebbero tutti ‘votato' contro, con l'unica eccezione della Lega. Ora, quindi, si complicherebbe decisamente la posizione del Carroccio e del suo eurodeputato.

Meno di due settimane fa, Vannacci era stato eletto per acclamazione insieme al presidente Jordan Bardella (del Rassemblement national, il partito più numeroso nel gruppo) e agli altri cinque vice. Era stata un'elezione rapida, che aveva approvato i nomi presentati dalle varie delegazioni dei partiti nazionali. Fin da subito, però, erano iniziati i problemi: il Rn aveva sollevato delle obiezioni su Vannacci, legate tra l'altro alle sue posizioni omofobe. Il capodelegazione francese, Jean-Paul Garraud, aveva detto apertamente che si trattasse di "un problema". Un primo confronto interno avrebbe dovuto avvenire già lunedì scorso, ma sarebbe saltato perché il leghista era arrivato in ritardo.

Dopo aver negato addirittura che ci fosse un dibattito sul tema, il generale oggi è stato obbligato ad ammettere che dei problemi ci sono. Anche se con i cronisti a Strasburgo ha provato a rigirare la questione: "Nel gruppo dei Patrioti non ci sono problemi, ci sono soluzioni. Il gruppo si è appena formato, si deve consolidare, si deve cristallizzare. Tutto andrà per il meglio nei prossimi giorni".

Come detto, si sarebbero schierati contro l'elezione di Vannacci tutti i partiti che compongono il gruppo: questo include prima di tutti il Rassemblement national di Marine Le Pen, ma anche rappresentanti di partiti dell'estrema destra di Ungheria (con Fidesz, il partito di Viktor Orbán), Spagna (con Vox), Austria, Paesi Bassi, Belgio, Danimarca, Portogallo, Repubblica Ceca, Lettonia e Grecia.

L'unica delegazione che avrebbe difeso la posizione di Vannacci sarebbe, naturalmente, la Lega, con il capodelegazione Paolo Borchia. Alla riunione era presente anche lo stesso Vannacci, che al termine era uscito dalla sala senza rispondere ai giornalisti in attesa all'esterno.

Per il momento comunque si parla di un confronto avvenuto a porte chiuse tra i vertici del gruppo: non si tratta di decisioni ufficiali, e quindi definitive. Attualmente Vannacci risulta ancora tra i vicepresidenti del gruppo. Tuttavia, sembra chiaro che la sua permanenza nel ruolo non abbia il supporto politico del resto degli eurodeputati. Resta da vedere come i Patrioti affronteranno la questione, anche sul piano tecnico, dato che l'elezione è già avvenuta. Ma la posizione sostanziale sembra netta: Vannacci potrebbe presto essere obbligato a fare un passo indietro.

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